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Selezione delle componenti costituenti la serie degli insediamenti benedettini

                 1) Monasteri benedettini di Subiaco 

             2) Abbazia di Montecassino (Cassino)

                 3) Abbazia di San Vincenzo al Volturno

             4) San Pietro al Monte a Civate (Lecco)

             5) Sacra di San Michele (Sant'Ambrogio di Torino)

             6) San Vittore alle Chiuse (Genga)

             7) Sant’Angelo in Formis (Capua)

             8) Abbazia di Santa Maria di Farfa (Fara in Sabina)

 

La selezione degli insediamenti benedettini candidati a rappresentare il fenomeno del monachesimo benedettino dell’Italia medievale ed il suo impatto nel paesaggio culturale mediterraneo ed europeo ha rappresentato un processo lungo e articolato, volto a garantire non soltanto l’inclusione dei più importanti monasteri benedettini da un punto di vista storico, artistico e culturale, ma anche e soprattutto l’effettiva rappresentatività dei monumenti selezionati e la loro imprescindibilità all’interno della serie. Il processo di selezione pertanto ha carattere esclusivo più che inclusivo, volto ad identificare i beni maggiormente rappresentativi in una rosa di oltre 160 monasteri benedettini italiani.

Per raggiungere l’obiettivo, è fondamentale anzitutto conoscere e descrivere il fenomeno culturale nei suoi eccezionali valori universali, individuando gli elementi materiali e distintivi che esso ha prodotto. Questo primo passo permette di comprendere secondo quali criteri e parametri circoscrivere la selezione, finalizzata a pervenire ad un insieme estremamente ridotto ed essenziale, capace in sé di rappresentare in modo univoco e completo, integro ed autentico, l’eccezionale valore universale che si intende promuovere e iscrivere nella lista UNESCO del patrimonio mondiale.

I criteri adottati sono dunque volti a selezionare una rosa di insediamenti in grado di rappresentare al meglio il fenomeno del monachesimo benedettino, i cui valori universali, di fatto, hanno plasmato il paesaggio culturale dell’Italia e dell’area mediterranea medievale, gettando le basi storiche e culturali per la formazione dell’Europa moderna.

Sono state pertanto identificate delle macroaree entro le quali operare la selezione.

In particolare sono stati privilegiati: 

a)    gli insediamenti benedettini che conservano intatto il loro originario e autentico rapporto con l’ambiente circostante, un ambiente naturale per vocazione e regola, antropizzato nei limiti del rispetto della natura stessa quale parte del Creato, e sviluppato nei termini di una eco-sostenibilità intrinseca scaturita da un perfetto equilibrio tra uomo e ambiente;

 

b)   gli insediamenti benedettini di più antica fondazione, che hanno mantenuto inalterata la loro facies medievale, o che conservano di essa ampi tratti ed importanti evidenze architettoniche e artistiche, così da rappresentare al meglio il fenomeno nella sua originaria configurazione e nel suo più autentico sviluppo;

 

c)    gli insediamenti benedettini che mantengono inalterata la loro funzione di monasteri, preferibilmente benedettini, o nei quali comunque abiti una comunità che sia in grado di mantenere in vita i valori precipui del monachesimo quale percorso spirituale verso l’assoluto.

 

Parallelamente, in ottemperanza alle linee guida dell'UNESCO (http://whc.unesco.org/en/guidelines/), ci si è avvalsi di criteri e strumenti essenziali, utili a verificare l’imprescindibilità di ciascuna componente, rappresentata da ciascun insediamento benedettino, e a giustificarne la selezione all’interno della serie candidata a rappresentare il fenomeno.

I criteri e gli strumenti, tenendo conto di una serie di parametri materiali e culturali, consistono nei seguenti elementi:

 

1) storia del monumento;

2) valore culturale;

3) stato di conservazione;

4) integrità e autenticità;

5) rapporto con il contesto e con il paesaggio circostante;

6) analisi comparativa tra gli insediamenti benedettini selezionati;

7) analisi comparativa tra il sito candidato e altri siti del patrimonio mondiale.


Infine, laddove possibile, si è tenuto conto della natura tipologica e architettonica del monumento e della sua rappresentatività nell’ambito del più ampio contesto dell'architettura romanica in Europa.

 

Lo studio di fattibilità per la candidatura a sito UNESCO de ‘Il paesaggio culturale degli insediamenti benedettini dell’Italia medievale’ ha seguito un percorso riassumibile nei seguenti punti:


1) Verifica della consistenza numerica dei monumenti italiani che rispondono alle caratteristiche funzionali al progetto e produzione di un primo elenco;


2) Selezione dei siti che potrebbero essere inclusi all’interno della serie costituente il sito seriale secondo caratteri congrui ad un’efficace e coerente proposta di candidatura;

3) Elaborazione di una prima selezione che favorisca la visibilità degli insediamenti medievali meglio conservati, caratterizzati da un peculiare e integro rapporto con il contesto naturalistico e paesaggistico circostante e dalla presenza di architetture e di cicli decorativi coevi. 

 


In relazione ai primi due punti, è stato stilato un primo elenco dei monumenti medievali e moderni di fondazione benedettina o successivamente legati all’ordine benedettino.

Per questo elenco ci si è avvalsi in primo luogo dell’indice ATLAS ORDINE SAN BENEDETTO, pubblicato on-line sul sito http://www.osb.org.

Il limite dell’indice presente nel sito dell'OSB è costituito dal fatto che esso contempla i monumenti benedettini di tutto il mondo, include anche i monumenti di fondazione moderna o contemporanea, ma esclude quei monumenti storici benedettini che però sono oggi passati ad altro ordine o giurisdizione. Pertanto, l’elenco dei monumenti italiani è stato integrato sulla base delle più generali conoscenze relative alle fondazioni ecclesiastiche di epoca romanica, rintracciando tra di esse quelle che hanno origini benedettine.

Questo elenco sommario include inoltre alcune delle fondazioni cistercensi più importanti, legate di fatto all’ordine benedettino, i cui caratteri si pongono all’interfaccia tra i modelli romanici e quelli proto-gotici. 

Dall’elenco prodotto è emersa chiaramente la grande selettività dei principi funzionali ai criteri del progetto stesso. E’ stata altresì verificata la presenza, tra i siti dell’UNESCO e nelle Tentative List degli stati membri, di emergenze aventi caratteri affini o simili, valutandone i criteri di nomina e i valori universali eccezionali.

Scarica l'elenco sommario delle chiese benedettine in Italia dalle origini ad oggi

 

Successivamente sono stati presi contatti con alcune delle istituzioni proprietarie e/o responsabili dei beni individuati (curie, abbazie etc.) per verificare l’interesse alla proposta e la fattibilità. Infine è stato contattato l'Ufficio Unesco del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per perseguire la proposta di candidatura secondo le strategie ministeriali e le politiche UNESCO.

 

                Nel corso del lungo confronto informale tra l’Ufficio UNESCO del MiBACT e il nostro Comitato Scientifico, è emersa l’esigenza di comprimere al massimo la selezione degli insediamenti che fossero rappresentativi del fenomeno del monachesimo benedettino. In particolare sono stati selezionati solamente quei monasteri che, pur all'interno di un fenomeno comune, rappresentano nello specifico elementi eccezionali e peculiari del fenomeno stesso, ad esempio l'importanza storica delle prime fondazioni, la presenza di biblioteche e scriptoria, il particolare rapporto con il paesaggio.
Secondo le linee guida Unesco, è stato selezionato un limitatissimo numero di monasteri per rappresentare il fenomeno del monachesimo benedettino nella sua globalità.

 

Gli insediamenti benedettini che il Comitato Scientifico, in accordo con il Ministero, ha giudicato necessari e sufficienti ad esprimere gli eccezionali valori universali - culturali, paesaggistici e antropologici - del monachesimo benedettino medievale, sono otto:

 

 

                 1) Monasteri benedettini di Subiaco 

             2) Abbazia di Montecassino (Cassino)

                 3) Abbazia di San Vincenzo al Volturno

             4) San Pietro al Monte a Civate (Lecco)

             5) Sacra di San Michele (Sant'Ambrogio di Torino)

             6) San Vittore alle Chiuse (Genga)

             7) Sant’Angelo in Formis (Capua)

             8) Abbazia di Santa Maria di Farfa (Fara in Sabina)

 

Quel che si propone di inserire nella lista del patrimonio mondiale, giova ripeterlo, non è un monumento o una serie di monumenti, bensì il fenomeno culturale da essi rappresentato, che racchiude in sé quei valori nei quali TUTTI i monasteri benedettini potranno riconoscersi. I monasteri selezionati rappresenteranno pertanto tutti i monasteri benedettini nel mondo, e il loro inserimento nella lista UNESCO del patrimonio mondiale significherà il riconoscimento di tutti i monasteri benedettini e degli eccezionali valori universali che essi esprimono. Questa linea programmatica è conforme alle linee guida UNESCO, ed è la stessa che emergerà chiaramente nel Dossier di Candidatura, documento da indirizzare alla Commissione UNESCO, che ci si appresta a redigere. In esso saranno espressi scientificamente gli eccezionali valori universali del sito proposto e pertanto saranno inclusi non soltanto gli otto monasteri selezionati per rappresentare il fenomeno, ma anche molti altri beni che rappresentano efficacemente il panorama storico e monumentale di riferimento.

 

Monasteri benedettini di Subiaco

Monasteri benedettini di Subiaco Leggi la scheda

ABBAZIA DI MONTECASSINO

Abbazia di Montecassino Leggi la scheda

Abbazia di San Vincenzo al Volturno

Abbazia di San Vincenzo al Volturno Leggi la scheda

Abbazia di San Pietro al Monte Civate

Abbazia di San Pietro al Monte Civate Leggi la scheda

 

SACRA DI SAN MICHELE

Sacra di San Michele Leggi la scheda

ABBAZIA DI SAN VITTORE ALLE CHIUSE (GENGA)

Abbazia di San Vittore alle Chiuse (Genga) Leggi la scheda

Abbazia Sant’Angelo in Formis a Capua

Abbazia Sant’Angelo in Formis a Capua Leggi la scheda

ABBAZIA DI SANTA MARIA DI FARFA

Tullio Gregory Leggi la scheda

 

I criteri della candidatura

Il valore degli insediamenti benedettini medievali in Italia

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