altare s. m. [lat. volg. e tardo altare (class. altaria -ium), di origine incerta]. – 1. Superficie piana, in genere elevata dal suolo (ma in alcune religioni appoggiata direttamente sul terreno), per lo più di pietra o marmo e di forma rettangolare, più raramente di altro materiale e d’altra forma, su cui si compiono sacrifici (semplici offerte, o immolazioni di vittime) alla divinità; in senso stretto, quello riservato, nel culto cristiano, alla celebrazione della messa e delle funzioni religiose nelle chiese cattoliche, della Cena o comunione nelle chiese luterane, anglicane, calviniste: a. fisso o immobile, quello costruito in stretta connessione con il pavimento, per cui non può essere rimosso, e in cui anche la lastra (o mensa) è unita inseparabilmente alla base, diversamente dalla lastra dell’a. mobile o portatile; l’a. maggiore, posto di solito al centro del presbiterio, più ampio e più ornato degli altri altari, laterali; l’a. della Madonna, di sant’Antonio; a. riservato, su cui possono celebrare solo determinate persone (come sono, per es., gli a. papali nelle 4 basiliche maggiori di