Arco

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arco


s. m. [lat. arcus -us] (pl. archi; ant. anche le àrcora). – 1. Arma usata fin dai tempi antichissimi per caccia e guerra, formata di un lungo e sottile elemento di materia flessibile e di una corda, o altro elemento suscettibile di tensione, attaccata alle due estremità del primo, e che serve a imprimere il movimento alla freccia. Tuttora in uso come arma presso i popoli primitivi, l’arco si conserva presso i popoli evoluti come attrezzo sportivo, per le gare di tiro con l’a. (v. tiro). Locuzioni fig.: tendere l’a., mirare intensamente a uno scopo; al contr., distendere l’a., allentare la forza di volontà, la tenacia: Del mondo seppi, e quel valore amai Al quale ha or ciascun disteso l’a. (Dante), al quale oggi nessuno più tende l’animo; stare con l’a. teso, star bene attento, stare in guardia, o anche, usare rigore: non si può stare sempre con l’a. teso; con altro senso, il prov. l’a. sempre teso si spezza (o sim.), per significare la necessità del riposo, dello svago; tendere l’a. dell’intelletto, dell’intelligenza, sforzare la mente per capire o per escogitare qualche cosa: raggrinzò la fronte, torse gli occhi in traverso, strinse le labbra, tese a tutta forza l’a. dell’intelletto (Manzoni); avere molte frecce nel proprio a., disporre di validi argomenti contro un avversario. Poet., per indicare tensione in genere o intensità: E quando l’a. de l’ardente affetto Fu sì sfogato (Dante), l’ardore dell’infiammata carità. 2. a. Per analogia, arnese (detto anche archetto) costituito da una bacchetta di legno flessibile (originariamente ricurva e poi rettificata) e da una striscia di crini di cavallo tesi, i quali, unti di pece, pongono in vibrazione, per sfregamento, le corde del violino, della viola, del violoncello, del contrabbasso e di strumenti congeneri (detti, appunto, strumenti ad arco). b. Al plur., archi, espressione abbreviata per indicare gli strumenti ad arco, spec. come complesso strumentale: gli a. attaccano alla quinta battuta; quartetto per a.; quintetto per clarinetto e a.; adagio per a. e organo. 3. In etnologia, strumento musicale, diffuso in molte zone dell’Africa, dell’Asia sud-orient. e dell’Oceania, costituito, nella sua forma primitiva, da un piccolo arco che il suonatore fa vibrare pizzicandolo mentre ne tiene un’estremità in bocca per ampliare il suono; in seguito, la funzione della bocca come cassa di risonanza è stata sostituita dall’aggiunta di un recipiente cavo (per es., una zucca o una scatola di legno). 4. Struttura architettonica portante ad asse curvilineo, posta generalm. come copertura della luce di una porta, finestra, ecc., e di solito poggiante su stipiti o colonne (piedritti), con la funzione statica di scaricare sui piedritti il peso della struttura sovrastante; in partic., nella tecnica delle costruzioni, struttura portante principale di ponti e di alcuni tipi di dighe (dighe ad arco). L’arco è caratterizzato dalla luce, dalla configurazione geometrica delle curve d’intradosso e d’estradosso, dallo spessore tra le due curve, dalla larghezza e dal materiale che lo costituisce (pietra, laterizî, cemento armato, acciaio, legno, ecc.): a. a tutto sesto (o a pieno centro), quando il profilo è una semicirconferenza; a. ribassato (o scemo), a. rialzato, a seconda che l’altezza sia minore o maggiore della sua larghezza o apertura; a. (a sesto) acuto (o, meno propriam., ogivale), quando il profilo è costituito da due archi di cerchio intersecantisi in modo da formare un vertice alla sommità; a. inflesso, o carenato, in cui il sesto è costituito da due coppie di archi di cerchio formanti ognuna un flesso intermedio e, insieme, una cuspide in sommità; a. rampante, quando le imposte, cioè gli appoggi dell’arco sui piedritti, sono a quota diversa; a. di scarico, o sordino, arco avente esclusivamente funzione statica, realizzato all’interno di una muratura al di sopra di un elemento (per es., un architrave) del quale si vogliano diminuire le sollecitazioni; a. scenico (o arcoscenico), v. arcoscenico; a. di trionfo (o trionfale), arco monumentale a uno o più fornici, decorato con bassorilievi e statue, eretto soprattutto durante l’Impero romano a commemorazione di imprese militari vittoriose, e in epoche successive a ricordo di avvenimenti pubblici memorabili; anche, arco di legno o di altro materiale che si erige provvisoriamente in occasione di ricorrenze civili o religiose. Nelle basiliche cristiane, a. trionfale, l’arco che collega l’abside alla navata centrale, generalm. ricoperto di mosaici, così chiamato perché per la sua forma ricorda l’arco trionfale romano. 5. In geometria, parte di una circonferenza compresa tra due suoi punti e, in generale, parte di linea curva compresa tra due punti (estremi dell’arco): a. di cerchio; a. di parabola; descrivere un a. col compasso. 6. estens. Qualsiasi cosa che ha forma d’arco, che è fatta cioè a linea curva: l’a. delle sopracciglia; l’a. della schiena; letter., l’a. del cielo, l’a. stellato, la volta celeste; genericam., curvare, piegare ad a.; la costa forma un arco. In marina, a. di rimorchio, arco di ferro, o di legno rinforzato con strisce di ferro, disposto su un rimorchiatore fra il gancio di rimorchio e la poppa, in senso trasversale da una murata all’altra, per tenere sollevati dal ponte i cavi affinché siano liberi di scorrere da una parte all’altra secondo le manovre del rimorchiatore. Con accezioni più specifiche: a. In anatomia, a. aortico, la parte iniziale dell’aorta; in medicina, a. corneale o senile, opacità grigiastra della periferia della cornea, a forma di semiluna o di anello più o meno completo, dovuta a processi degenerativi, caratterizzati soprattutto da deposizione di colesterina; in fisiologia, a. riflesso, lo stesso che a. diastaltico (v. diastaltico). Per gli a., o arcate, branchiali (detti anche, talora, a. viscerali) in embriologia, v. branchiale. b. In geografia fisica: a. morenico, rilievo di forma arcuata, costituito da detriti litoidi trasportati dalle lingue dei ghiacciai e depositatisi attorno alla loro fronte; a. naturale, apertura che, su costoni formati da rocce facilmente disgregabili o solubili, si forma naturalmente in alcune parti soggette a una maggiore violenza dell’azione erosiva del vento e di acque meteoriche, marine o scorrenti. c. In geologia, a. insulare, sistema di isole disposte in ghirlanda arcuata, come quelli esistenti tra il continente asiatico e l’oceano Pacifico, costituenti zone di fortissima sismicità, lungo i cui margini si trovano le più profonde fosse oceaniche e si osservano fortissime anomalie gravimetriche negative. d. In fisica, a. elettrico (o voltaico), il fenomeno luminoso che si accompagna al passaggio di una forte corrente elettrica in un aeriforme: si presenta in forma di un arco fortemente luminoso incurvato verso l’alto a causa della sollecitazione a salire che l’aeriforme riceve dall’intenso riscaldamento determinato in esso dal passaggio della corrente; con la stessa denominazione si indica anche il dispositivo con cui tale fenomeno si realizza, costituito da due elettrodi (di speciale materiale carbonioso) tenuti a una certa tensione elettrica, tra le cui estremità, prima portate brevemente a contatto e poi distaccate di poco, scocca e si mantiene l’arco (talora l’innesco è invece ottenuto con appositi artifici elettrici). Il dispositivo ora descritto costituisce una tra le più intense sorgenti di luce e di calore e ha, per tali caratteristiche, numerose importanti applicazioni: lampade ad arco; saldatrici elettriche ad arco; forni elettrici ad arco, ecc. In chimica, metodo dell’a., sistema di produzione dell’acido nitrico per mezzo dell’arco elettrico. e. In astronomia, parte della traiettoria apparente di un astro sulla sfera celeste, che si misura riferendosi all’ampiezza del corrispondente angolo al centro: a. diurno, quello descritto da un astro sulla volta celeste al di sopra dell’orizzonte, nel suo moto apparente dovuto alla rotazione della Terra intorno al proprio asse; a. notturno, quello descritto da un astro al di sotto dell’orizzonte di un luogo. f. In geofisica, denominazione generica per indicare varî fenomeni di ottica atmosferica, che appaiono sotto forma di archi luminosi di vario aspetto: a. aurorali, una delle apparenze delle aurore polari; a. circumorizzontali (v. circumorizzontale); a. circumzenitali (v. circumzenitale); a. azzurro, altro nome del fenomeno del raggio verde. g. In vulcanologia, a. di luce, fenomeno rappresentato da bande luminose che si irradiano concentricamente dal cratere durante le esplosioni più violente: si tratta di onde sonore rese visibili da forti variazioni dell’indice di rifrazione dell’aria, alternativamente compressa e rarefatta al variare dell’onda d’urto. h. Nelle costruzioni meccaniche, a. di accesso, a. di azione, a. di recesso, denominazioni relative alla dentatura degli ingranaggi. i. Nella lavorazione dei cappelli, sinon. di arsone. 7. fig. a. Durata di un periodo di tempo seguito nel suo svolgimento: una rassegna delle opere di un pittore che comprende tutto l’a. di trent’anni di attività; la difesa è stata duramente impegnata per tutto l’a. dei novanta minuti (in una partita di calcio). In partic., a. della vita, a. degli anni, il corso della vita (comunem. rappresentato come una parabola): se ’l colmo del nostro a. è ne li trentacinque, tanto quanto questa etade ha di salita tanto dee avere di scesa (Dante); già inchina del mio viver l’a. (Alfieri). b. Nel linguaggio polit., è in genere sinon. di schieramento, talora anche di area (come spazio politico occupato da un partito o da una coalizione di partiti): l’a. della maggioranza; l’a. delle sinistre. In partic., i partiti dell’a. costituzionale, quelli che, avendo collaborato alla stesura della Costituzione della Repubblica, ne vengono considerati i garanti e sono quindi impegnati, nell’attività politica, a osservarne e rispettarne lo spirito e il significato. ◆ Dim. archétto (v.), e arcùccio (che indica anche l’intelaiatura a forma di semicupola di stecche di legno o ferro che tiene sollevato il velo per proteggere il bimbo dagli insetti nelle culle tradizionali); accr. arcóne. TAV.

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