Arsènico¹

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arsenico1


arsènico1 s. m. [dal lat. tardo arsenĭcum, gr. ἀρσενικόν (al posto delle forme più ant. arrhenĭcum, ἀρρενικόν), che indicò propr. l’orpimento giallo]. – 1. Elemento chimico tri- e pentavalente, di simbolo As, numero atomico 33, peso atomico 74,92, appartenente al quinto gruppo del sistema periodico, presente in natura allo stato libero, di solito in masse granulari di color bianco stagno, ma soprattutto come composto in molti minerali. Allo stato metallico si usa per indurire il piombo dei pallini da caccia, in lega con rame e stagno per metallo da specchi, ecc. Fra i suoi derivati inorganici, tutti velenosi: a. bianco, altro nome dell’anidride arseniosa; a. rosso (bisolfuro di arsenico), e a. giallo (trisolfuro di arsenico), noti come minerali con i nomi rispettivam. di realgar e di orpimento, usati come riducenti, depilanti nella concia delle pelli, ecc.; burro di a. (tricloruro di arsenico), liquido oleoso, fumante all’aria, già usato come aggressivo tossico e lacrimogeno. Numerosi derivati organici dell’arsenico hanno avuto in passato, in minime dosi tollerate dall’organismo, varie indicazioni terapeutiche (come tonici, nella cura delle anemie, delle leucemie, della lue, dell’amebiasi, in odontoiatria, ecc.). 2. Nel linguaggio com., il termine indica un qualsiasi composto arsenicale, sia in quanto usato in terapia (per es., fare una cura di a.), sia soprattutto come potente veleno: dare l’a.; mettere l’a. nel vino, nel caffè a qualcuno, per avvelenarlo; chi ha il coraggio ... di somministrargli una cotoletta all’a. come è nei segreti desideri di tutti? (Buzzati); quindi, in genere, veleno, sostanza venefica: se non è vero (agguantò la fetta della polenta, e cominciò a divorarla) se non è vero, mi sia arsenico! (Nieri). Arsenico e vecchi merletti, titolo di una fortunata commedia (1941) di J. O. Kesselring (ingl. Arsenic and old lace), da cui fu tratto anche un film (1944): qui a. indica, appunto, il veleno.