Bacchétta

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bacchetta


bacchétta s. f. [forse affine al lat. bacŭlum «bastone»]. – 1. Sottile verga di legno o d’altra materia che serve a varî usi: a battere i panni; al pittore decoratore come sostegno della mano che dipinge, ecc.; in passato si usava per infliggere punizioni corporali; poteva inoltre essere segno d’autorità o di comando, donde le espressioni ant. lasciare, gettare la b., deporre il comando, e la frase tuttora in uso comandare a bacchetta, da padrone assoluto, con autorità dispotica: quando sarai madre badessa, allora comanderai a b. (Manzoni). Con accezioni partic.: a. Asticciola di legno o avorio o altro materiale, con cui il direttore d’orchestra batte il tempo e indica l’entrata agli esecutori; anticam. detta anche bàttito. b. Asta cilindrica di legno duro o di metallo leggero (diametro circa 20 mm, lungh. dai 70 ai 120 cm), con le estremità arrotondate, adoperata per l’esecuzione di esercizî ginnastici collettivi. c. B. magica, verghetta attribuita ai maghi, indovini e fate, come strumento atto a concentrare prima e poi a emettere la potenza che loro si attribuisce; ora ne fanno uso i prestigiatori. d. B. da rabdomante, quella, di solito forcuta, che usano i rabdomanti, tenendone gli estremi tra le mani mentre ricercano acqua o metalli nel sottosuolo. e. B. dell’arco, quella a cui sono fissati e tesi i crini, per suonare il violino e altri strumenti a corda. 2. a. Lunga verga di legno o di metallo che un tempo serviva a calcare la polvere, e in qualche caso anche la pallottola, nel caricamento delle armi da fuoco portatili ad avancarica, donde la denominazione «a bacchetta» per i fucili con canne ad anima liscia ad avancarica, impiegati per la caccia, oggi in disuso. b. Asticciola cilindrica, di legno o di metallo, scomponibile in tre elementi, sulla cui testa si avvitano scovoli di acciaio, bronzo e lana per pulire l’anima delle armi da fuoco. 3. Ognuna delle due piccole mazze di legno (oggi preferibilmente di hickory) terminanti a sfera, usate per suonare alcuni strumenti a percussione (tamburo, batteria); i tipi più recenti hanno la punta di plastica per ottenere, spec. sui piatti, un suono più brillante. Nel linguaggio medico, dita a b. di tamburo, deformazione delle dita delle mani che si riscontra in alcune cardiopatie e malattie dell’apparato respiratorio: consiste nella tumefazione delle ultime falangi, che diventano rotondeggianti, spesso con deformazione concomitante delle unghie a vetrino di orologio. 4. In architettura, sinon. di tondino, ma usato di preferenza per indicare, nelle opere di arredamento oltre che nei mobili e negli infissi lignei, una modanatura sottile a sezione tondeggiante convessa. 5. In botanica, fusto della canapa, reciso e seccato, che, privato delle foglie e dei fiori, viene poi portato al macero per ricavarne le fibre. 6. In sartoria, cucitura a b., tipo di cucitura che unisce due orli di stoffa ripiegati, in modo da creare una specie di cordone o striscia di rinforzo. ◆ Dim. bacchettina.

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