Bacillo

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bacillo


s. m. [lat. scient. Bacillus (F. Cohn, 1872), dal lat. class. bacillum «bastoncino», dim. di bacŭlum «bastone»]. – 1. a. Genere di batterî eubatteriali, quasi tutti aerobî, della famiglia bacillacee, che comprende tutte le forme bastoncellari capaci di produrre endospore. Le specie conosciute sono largamente distribuite in natura, specialmente, sotto forma di spore, nel terreno e nella polvere; sono per la maggior parte saprofite e alcune di esse sono sfruttate per la capacità di produrre antibiotici. Particolarmente patogeno per l’uomo è Bacillus anthracis, che produce il carbonchio cutaneo e, più raram., quello polmonare. b. Ciascuna delle varie specie del genere Bacillus. 2. Nel linguaggio com., il termine è usato come sinon. di batterio, per indicare i microrganismi schizomiceti: il b. del tifo, del colera (e in usi fig.: il b. dell’invidia, della gelosia, e sim.); il b. di Koch o della tubercolosi; acqua piena di bacilli. 3. In botanica, b. (o batterio) radicale, quello che determina la formazione dei tubercoli radicali nelle leguminose. 4. In chimica, b. del cemento, nome dato al solfo-alluminato di calcio, in cristalli aghiformi che si originano per azione di acque contenenti solfati sui manufatti di cemento tipo Portland e che possono portare alla disgregazione dei manufatti stessi.