Bréccia¹

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breccia1


bréccia1 s. f. [dal fr. brèche, di origine germ.] (pl. -ce). – 1. a. Apertura attraverso i muri o terrapieni di un’opera fortificata, praticata mediante macchine, cannoni o mine, allo scopo di permettere il passaggio alle truppe assalitrici: aprire, fare, chiudere una b.; la b. di Porta Pia, quella aperta dai bersaglieri nelle Mura Aureliane per entrare in Roma nel 1870. b. Locuzioni: battere in breccia, concentrare il tiro delle artiglierie in un solo punto per aprire una breccia; in senso fig., demolire sistematicamente le teorie o le proposizioni di un avversario, o superare nettamente l’avversario in una competizione. Sempre fig.: essere, stare, rimanere sulla b., rimanere saldo nelle proprie posizioni, persistere nella propria attività, continuare tenacemente a lottare per la difesa dei proprî principî e ideali, e sim., anche in momenti di grave pericolo; con sign. attenuato, essere ancora sulla b., essere ancora attivo (detto per es. di persona anziana); morire o cadere sulla b., nell’adempimento del proprio dovere o in piena attività di lavoro; fare breccia, o anche aprire una b. nell’animo di qualcuno, riuscire a imporsi con la persuasione, suscitare un sentimento benevolo. 2. Nelle costruzioni edili, lavorazione in breccia, sostituzione, a piccoli tratti successivi, di muratura nuova ad una fatiscente o lesionata. 3. Con il sign. generico di foro, apertura, il termine è adoperato anche nel linguaggio medico per indicare soluzioni di continuità in un tessuto soprattutto osseo, di origine traumatica o chirurgica: ricostruzione di una b. cranica.