Càccia¹

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caccia1


càccia1 s. f. [der. di cacciare] (pl. -ce). – 1. a. Ricerca, uccisione o cattura della selvaggina, compiute con trappole, reti, armi e spesso con l’ausilio di animali domestici e di accorgimenti varî; con sign. più preciso e particolare, cattura e uccisione della selvaggina con il fucile, nelle condizioni permesse dalla legge (per solito si contrappone alla pesca; si parla tuttavia di c. subacquea per indicare l’uccisione di pesci con lancia o fucile subacquei e con l’uso di maschere, autorespiratori e pinne; è inoltre termine d’uso per la c. delle balene): c. alla lepre, alla volpe, all’orso; c. col falcone; c. in palude; c. grossa, che ha per oggetto le fiere; una partita di c.; andare a c.; stagione della c., e c. aperta, periodo dell’anno durante il quale la caccia è consentita dalla legge, contrario di c. chiusa; riserva di c., zona nella quale il diritto di caccia è esclusivo di un privato o di un ente (distinta dalla bandita, in cui la caccia è vietata a chiunque, compreso il proprietario); licenza di c., autorizzazione di polizia che concede al titolare la facoltà di cacciare e il porto del fucile; far buona c., prendere abbondante selvaggina. Per analogia, c. fotografica, espressione (che intende polemicamente contrapporsi all’uso della caccia cruenta) con cui si indica l’attività sportiva di fotografare o filmare animali allo stato libero, mediante appostamento mimetizzato (capanni di frasche, ecc.) e adeguata attrezzatura per la ripresa da lontano (teleobiettivi). b. estens. Inseguimento, appostamento, ricerca attiva e spesso compiuta con l’astuzia, di animali o di uomini, allo scopo d’impadronirsene o anche solo di trovarli; spec. nelle frasi dare e fare la c.: i contadini davano la c. alla volpe; il gatto fa la c. al topo; dare la c. alle farfalle, alle mosche, alle zanzare; i poliziotti davano la c. al ladro; dare la c. ai debitori; andare a c. di un marito, di belle ragazze; la c. all’uomo (a proposito di rastrellamenti in periodo bellico, o di forze di polizia spiegate all’inseguimento e alla ricerca di banditi, criminali, e sim.); c. alle streghe, v. strega. c. fig. Ricerca avida e affannosa di cose: andare a c. di ricchezza, di guadagni, di onori, di cariche, di un impiego. 2. Per metonimia, luogo dove si caccia: c. di San Rossore; o il complesso dei partecipanti alla caccia: Vedea nel pian discorrere La c. affaccendata (Manzoni); anche la cacciagione stessa: avere c. per colazione; c. in salmì. 3. a. Azione bellica di inseguimento di una nave per riconoscerla, combatterla e catturarla: dare c., inseguire; prendere c., cercare di sfuggire all’inseguimento; in c., direzione prodiera della nave. b. Azione bellica avente per scopo principale l’offesa contro aeromobili nemici in volo mediante aeromobili costruiti, attrezzati e armati appositamente, detti appunto aerei da caccia o cacciatori o più semplicem. caccia s. m. invar.; aviazione da c., specialità dell’aviazione militare che ha per scopo la caccia aerea. 4. Componimento poetico, in cui si rappresentavano con molta vivacità, oltre che scene di caccia, anche idillî e scene di vario genere; d’origine francese (sec. 13°), fu in uso sino alla fine del sec. 16°; aveva metro molto libero, affine alla frottola, ed era musicata. 5. a. Nome di varî giochi, per ragazzi o anche per adulti, nei quali si insegue e si cerca di raggiungere qualcuno, o caratterizzati dalla ricerca di qualche cosa (come, per es., la c. al tesoro, con diverse varianti). b. Ognuna delle fasi di gioco in cui sono suddivise le partite di pallone elastico. c. Nel calcio storico fiorentino, ognuno dei punti segnati da una squadra: corrisponde al gol del calcio moderno. 6. In geometria, curva di caccia, lo stesso che curva d’inseguimento o del cane (v. inseguimento).