Canònico²

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canonico2


canònico2 (ant. o pop. calònico e calònaco) s. m. [dal lat. tardo (eccles.) canonĭcus sost.: v. la voce prec.] (pl. -ci). – 1. Ecclesiastico che fa parte di un capitolo cattedrale o collegiale. Ad eccezione dei c. regolari, che ricoprono la dignità canonicale e assolvono gli uffici a questa connessi, continuando peraltro a vivere nella loro comunità religiosa, i canonici costituenti il capitolo sono secolari, e si distinguono in c. titolari, che oltre ad avere la canonia godono di una prebenda, e c. onorarî, nominati dal vescovo, i quali non godono di prebenda e non sono membri effettivi del capitolo. Si hanno inoltre: c. soprannumerarî, che superano il numero prestabilito, sono senza prebenda, ma con ufficio sacro; c. coadiutori, assegnati dal papa a quei canonici che per tarda età o malferma salute non possono compiere il loro ufficio; c. giubilati, canonici prebendati che dopo un lodevole servizio di 40 anni possono ottenere dalla S. Sede la giubilazione: percepiscono le rendite delle loro prebende, ma sono dispensati dal servizio all’altare; c. penitenziere, il canonico che nelle chiese cattedrali riceve le confessioni, con particolari poteri conferiti dal vescovo, e si tiene a disposizione dei fedeli; c. teologo, sacerdote addetto all’insegnamento delle Sacre Scritture. 2. fig. Persona che vive comodamente, senza preoccupazioni d’ordine pratico (con allusione ai benefici di cui godevano i canonici prebendati), spec. nelle frasi vivere, stare, fare vita da c.; era grasso e grosso meglio di un c. (Verga).

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