Catrame

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catrame


s. m. [dall’arabo qaṭrān]. – Liquido nero, viscoso, di odore caratteristico, prodotto della distillazione secca di carboni o di altri combustibili (c. di litantrace, di lignite, di scisto, di torba), contenente carbone libero in polvere finissima, acqua e un grandissimo numero di composti organici, come idrocarburi solidi e liquidi, fenoli, cresoli, composti solforati, basi azotate. Raramente usato allo stato greggio, viene di solito sottoposto (per i molti usi dei suoi costituenti) a distillazione frazionata, mentre il residuo (pece) viene utilizzato come agglomerante o, disciolto in opportuni olî minerali, in lavori stradali, impermeabilizzazione del legno, preparazione di vernici. In terapia il catrame è stato usato come balsamico, come revulsivo, come cheratinizzante e antiparassitario. C. vegetale, denominazione generica di prodotti ottenuti dalla distillazione secca di varî legni: c. di betulla, che dà per distillazione un olio usato nella concia del cuoio, c. di conifere o di Norvegia, utilizzato in medicina nella cura dei catarri, c. di ginepro, dotato di proprietà antisettiche, c. di latifoglie, adoperato nell’impregnazione di legnami.

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