cilindro s. m. [dal lat. cylindrus, gr. κύλινδρος, der. di κυλίνδω «avvolgere, rotolare»]. – 1. Superficie geometrica elementare che si genera facendo ruotare di 360° un rettangolo intorno a uno dei suoi lati, e anche il solido limitato da tale superficie. C. (circolare) indefinito, la superficie che si ottiene conducendo per i singoli punti di una data circonferenza (direttrice) le perpendicolari al piano della circonferenza (generatrici); c. finito, la parte di cilindro indefinito compresa tra due sezioni piane parallele, tra di loro uguali, dette basi; c. circolare retto, se i piani delle due sezioni sono perpendicolari alle generatrici (nel linguaggio com. per cilindro s’intende di solito il cilindro circolare retto). Più in generale si chiama cilindro la superficie luogo delle rette generatrici, parallele a una direzione prefissata e passanti per i singoli punti di una data curva, piana o sghemba, detta direttrice; a seconda che la direttrice sia una conica, un’ellisse, un’iperbole o una parabola si avrà rispettivamente un c. quadrico, ellittico, iperbolico o parabolico. 2. estens. Qualunque oggetto o strumento che abbia forma di cilindro. In partic.: a. Nome di organi metallici impiegati in dispositivi o impianti con le più diverse funzioni: c. di pressione, nelle macchine da stampa, quello che comprime la carta contro la matrice; cilindri per laminatoio, la coppia di cilindri di acciaio, rotanti in senso opposto, tra i quali vengono fatti passare i materiali da laminare così da ridurne la sezione; c. otturatore, l’elemento principale del congegno di chiusura dei moderni fucili a ripetizione, che dà inoltre stabile appoggio al