Ciprèsso

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cipresso


ciprèsso s. m. [lat. cupressus e più tardi cypressus (per incrocio con cyparissus dal gr. κυπάρισσος), prob. voce di origine mediterranea]. – 1. a. Genere di piante arboree della famiglia cupressacee (lat. scient. Cupressus), con una quindicina di specie a foglie squamiformi, galbulo ellissoidale, ovato o rotondo, con squame legnose, ciascuna con molti semi. b. Pianta della regione mediterranea appartenente al genere omonimo (Cupressus sempervirens), con diverse varietà (tra le quali il c. maschio, con rami eretti, e il c. femmina, a rami orizzontali), cultivar e forme: ha in genere portamento eretto, fogliame scuro, ed è molto frequente in Toscana e Umbria, dove costituisce elemento caratteristico del paesaggio, mentre altrove è pianta ornamentale dei parchi e soprattutto dei cimiteri. Raggiunge età millenaria, dà un legname resinoso, duro e compatto, resistente, adatto per mobili, per telai di porte e finestre, ecc.; i galbuli hanno proprietà medicinali. Cipressi esotici introdotti dal Nord America anche in Italia, utilizzati per rimboschimento sull’Appennino, e coltivati in parchi e giardini, sono Cupressus macrocarpa della California e C. arizonica dell’Arizona e del Nuovo Messico. c. Olio di c., olio essenziale che si ottiene per distillazione dalle foglie dei ramoscelli giovani del cipresso (Cupressus sempervirens): è un liquido giallo volatile, dall’odore caratteristico di cipresso, contenente pinene, cimene, canfene, furfurolo, ecc.; è adoperato contro le affezioni delle vie respiratorie. 2. Nome di altre conifere: a. C. della California (Chamaecyparis lawsoniana), pianta forestale e albero d’ornamento nei giardini, che si coltiva anche in Italia. b. C. giapponese o cedro giapponese (Cryptomeria japonica), albero della famiglia pinacee, con foglie brevi, lesiniformi e galbuli piccoli, coltivato anche in Europa per ornamento e per rimboschimento; dà un legno rosso e odoroso, di facile lavorazione. c. C. della Virginia o c. gaggia (Taxodium distichum), albero della famiglia tassodiacee, alto fino a 40 m, originario dell’America Settentr.; simile al cipresso solo per i galbuli, ha il portamento del larice, e come questo perde le foglie in autunno; cresce nei luoghi paludosi ed emette radici respiratorie alte fino a 1 m; in Italia si coltiva per ornamento e intensivamente, perché fornisce un legno leggero, ma forte, che dura a lungo sott’acqua. ◆ Dim. cipressino, cipressétto: Bei cipressetti, cipressetti miei (Carducci).

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