Confidence-building

Neologismi (2008)

confidence-building


(confidence building), loc. s.le m. In politica internazionale, costruzione di un rapporto basato sulla fiducia. ◆ Il «club atomico» ha poi esortato India e Pakistan ad adottare passi concreti per risolvere il loro contenzioso territoriale sul Kashmir, introdurre misure di confidence building come l’impegno a non dislocare missili in Kashmir, cessare gli esperimenti missilistici e nucleari e firmare il Trattato per la messa al bando dei test (Ctbt). (Repubblica, 5 giugno 1998, p. 14) • In caso contrario, sottolinea il ministro degli Esteri [Gianfranco Fini], «c’è il rischio che il ritiro possa essere giudicato dai terroristi come una fuga davanti agli atti di terrorismo». Il disimpegno da Gaza, al contrario, «non può e non deve essere ispirato dalla paura ma deve essere un segno concreto di buona volontà». La richiesta italiana a [Ariel] Sharon di un «segnale di confidence building» è stata accolta dunque soltanto in parte, mentre restano aperte questioni importanti come quella della «devoluzione» (a chi sarà assegnata la giurisdizione della zona di Gaza?). (Emanuele Novazio, Stampa, 17 marzo 2004, p. 12, Estero) • I ministri -- nell’impegnarsi a rispettare il trattato di non proliferazione nucleare e la loro determinazione a prevenire la diffusione di armi nucleari -- hanno condiviso gravi preoccupazioni sul programma nucleare iraniano e concordato di chiedere all’Iran un periodo, che si presume ampio, di confidence-building. (Luca Rondanini, Sicilia, 1° febbraio 2006, p. 6, Mondo).

Espressione ingl. composta dai s. confidence (‘fiducia’) e building (‘costruzione’).

Già attestato nella Repubblica del 1° settembre 1993, p. 13, Politica estera (Piero Benetazzo).

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