Contrasto

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contrasto


s. m. [der. di contrastare]. – 1. Il contrastare, nei varî sign. del verbo: a. Ostacolo, impedimento: trovare, incontrare c. in qualche cosa; Rivolger le sue forze ove contrasto Men duro trovi alfin si riconsiglia (T. Tasso). b. Litigio, contesa, discordia: finitela coi c.!; appianare un c.; i soliti c. tra marito e moglie; fiero, accanito, vivo, aperto c. fra parenti; venire a contrasto. c. ant. Scontro armato, spec. fra due avversarî: con la destra man che ’l pugnal tiene, Che trasse anch’egli in quel c. fuore, Tenta ferir Ruggier (Ariosto). d. Nel linguaggio milit., battaglia in genere (come sinon. cioè di scontro): c. navale, aeronavale. e. Nel gioco del calcio, azione decisa tra due avversarî che lottano per il possesso del pallone. f. Conflitto, opposizione, disaccordo: c. d’interessi, d’ambizioni, d’idee, d’opinioni; essere, mettere in c.; un’idea in c. con un’altra; opinioni in c., discordi. Senza c., senza dubbio, certamente: senza c., il migliore è lui. In psichiatria, idea di contrasto, fenomeno morboso dovuto a coazione, il cui esempio più tipico è l’insorgenza di un pensiero blasfemo o sessuale, con carattere ossessivo, durante una pratica religiosa. g. Contrapposizione, riscontro di cose diverse: c. di tinte, di colori, di suoni; un c. di luci e d’ombre. h. Nella tecnica, mettere a c., mettere un corpo fra altri due in modo da far resistenza al loro avvicinamento; analogam. essere a c., restare a contrasto. 2. Componimento, quasi sempre in versi, tutto o in parte dialogato, caratteristico della letteratura medievale e delle letterature romanze, nel quale era svolta una disputa tra figure allegoriche o personificazioni di concetti astratti (per es., un angelo e il diavolo, l’anima e il corpo, l’inverno e l’estate, la rosa e la viola, e sim.). 3. In fotografia, caratteristica di un’immagine nella quale i toni chiari (luci) e scuri (ombre) appaiono con forte risalto; con funzione appositiva, carta contrasto (o carta dura), adatta per ottenere immagini contrastate. Per estens., nei televisori, regolatore o comando di contrasto, potenziometro sul quale si agisce per variare il contrasto delle immagini sullo schermo. 4. Mezzi di contrasto: sostanze usate in radiologia, che hanno una trasparenza ai raggi X diversa da quella dei tessuti del corpo umano, per cui, introdotti nelle cavità naturali, nel contesto dei varî organi o attorno ad essi, li rendono visibili all’esame radioscopico e radiografico; mezzi di c. trasparenti, ossigeno, azoto, anidride carbonica, aria; mezzi di c. opachi, derivati di alcuni elementi ad alto numero atomico, come iodio, bromo, bario, ecc. 5. Nella tecnica delle telecomunicazioni (in partic. in quella telefonica), e anche in elettroacustica, rapporto tra l’ampiezza dei segnali più forti e l’ampiezza dei segnali più deboli.