Còpto

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copto


còpto (o còfto) agg. e s. m. [dall’arabo Qubṭ o Qifṭ, Qufṭ, adattamenti della voce copta che è un’alteraz. del gr. Αἰγύπτιος «egizio»]. – Dei Copti, in origine denominazione etnica degli egiziani non arabi, poi passata a indicare i cristiani d’Egitto, cioè coloro che, dopo la conquista araba dell’Egitto, si mantennero cristiani, in contrapposizione ai musulmani e ai cristiani ortodossi: Chiesa c.; letteratura, arte copta; codice c.; lingua c. (o anche il copto, s. m.), ultimo stadio di evoluzione dell’egiziano, arricchitosi di elementi greci per la mediazione dei testi religiosi; documentata in testi cristiani del sec. 3° (sporadicamente anche del sec. 2°), fu sopraffatta dall’arabo a partire dal sec. 7° e, morta come lingua parlata, rimane soltanto nella liturgia della Chiesa copta. Scrittura c., nata fra il 1° e il 2° sec. come adattamento della scrittura greca, formatasi definitivamente nel 3° sec., fu di uso comune anche sotto la dominazione araba fino al basso medioevo.