còrpo s. m. [lat. cŏrpus «corpo, complesso, organismo»]. – 1. a. Termine generico con cui si indica qualsiasi porzione limitata di materia. Più propriam., in fisica, insieme discontinuo di elementi di materia (corpuscoli o particelle) a cui si attribuiscono le proprietà di estensione, divisibilità, impenetrabilità, e cioè le proprietà macroscopiche della materia; è spesso determinato da un agg. che ne specifica una proprietà (c. rigido, c. elastico, c. deformabile, ecc.), o ne indica lo stato (c. gassoso, c. amorfo, ecc.), o ne precisa altre caratteristiche: c. grigio, c. nero, v. rispettivam. grigio e nero1, nel sign. 1 a. Con sign. più ampio, anche al di fuori del linguaggio scient.: c. celesti, le stelle, i pianeti, ecc.; c. astrale, materia celeste che, secondo alcune tradizioni teosofiche, formerebbe gli astri e interverrebbe nella costituzione psicofisica dell’uomo. b. Oggetto materiale, determinato variamente ma in modo generico: colpire con un c. pesante, con un c. contundente. In procedura penale, c. del reato, l’oggetto con cui è stato commesso il reato, o che è servito come mezzo per commetterlo, o che ne è il prodotto, o che può dimostrarne l’esecuzione. Nel linguaggio medico, c. estraneo, qualunque formazione solida penetrata in seno ai tessuti o nelle cavità naturali dell’organismo (schegge metalliche o di legno, proiettili, fili di sutura, frammenti ossei necrosati dell’organismo stesso, ecc.) e che costituisce causa di disturbi più o meno gravi. c. In petrografia, c. figurati, frammenti organici microscopici del carbon fossile, costituiti da tessuti legnosi, spore, cuticole, ecc. d. In biochimica, c. acetonici o chetonici, nome di alcuni acidi presenti nell’urina e nel sangue (v. acetonico); c. di Bence-Jones, speciale globulina presente spesso nelle urine di malati affetti da un particolare tumore delle ossa. e. Parte di un organo animale o vegetale con caratteri proprî di struttura o di funzione, o anche, più genericamente, la parte principale di un organo. In partic., in anatomia, c. dello sfenoide, c. del mascellare; c. calloso, lamina di sostanza bianca che unisce tra loro i due