corrière (ant. o poet. corrièro) s. m. [der. di correre]. – 1. (f. -a, poco com.) a. In passato, persona che aveva l’incarico di portare la corrispondenza pubblica, pacchi, messaggi, da un luogo a un altro: mandare, spedire un c.; aspettare il c.; è arrivato il c.; Un corriero è salito in arcioni (Manzoni); ormai solo fig. la locuz. avv. a volta di corriere, subito, senza indugio: rispondere a volta di c. (cioè, in origine, consegnando la risposta allo stesso latore del messaggio). b. Chi esercita l’attività di recarsi periodicamente da una città all’altra, da un paese a un altro e viceversa, per lo più con automezzo proprio, trasportando merci per conto di terzi e con altri svariati incarichi; estens., l’automezzo stesso, la società di spedizione che provvede al trasporto, e il servizio ch’essa esercita: spedire un pacco per c., col c.; c. espresso, che esegue la consegna della merce subito dopo l’arrivo. C. della droga, chi trasferisce droga da un luogo a un altro, trasportandola su di sé o nel proprio bagaglio in dosi tali da poter rifornire gli spacciatori. c. C. diplomatico, persona incaricata di portare i documenti e la corrispondenza ufficiale da un governo a una sede diplomatica o viceversa: gode dell’immunità diplomatica, e la corrispondenza e i documenti che egli reca (