Cumino

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cumino


(o comino o cimino) s. m. [lat. cumīnum, lat. tardo comīnum e cimīnum, dal gr. κύμινον]. – 1. Erba annua delle ombrellifere, detta anche c. romano, c. vero, c. di Malta (lat. scient. Cuminum cyminum), alta circa 50 cm, glabra, con foglie divise in sottili lacinie, fiori bianchi o rosei, achenî stretti e bruni, pelosi o glabri; è coltivata nel Mediterraneo e in altri paesi per i frutti, indicati con lo stesso nome, usati come condimento nella cucina, per la preparazione del liquore Kümmel, e in medicina per le loro proprietà stomachiche, stimolanti ed emmenagoghe; in profumeria è usato soprattutto l’olio essenziale di c., liquido limpido, incolore o giallastro, dall’odore gradevole, ottenuto per distillazione dei frutti. 2. Cumino dei prati (o c. tedesco, o anice dei Vosgi, o carvi), erba pluriannuale delle ombrellifere (Carum carvi), con frutti lunghi 2 mm, grigio-bruni, con costole ben evidenti, dotati di odore intenso e di sapore aromatico pungente, usati in liquoreria e in medicina come stimolanti e carminativi.

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