Diritto alla disconnessione

Neologismi (2020)

diritto alla disconnessione


loc. s.le m. 1. Il diritto di ciascuno a sottrarsi alla pervasività delle comunicazioni e informazioni che caratterizza la civiltà tecnologica avanzata. 2. Il diritto del lavoratore a periodi di tempo nei quali non essere connesso agli strumenti tecnologici e, in particolare, telematici utilizzati per le prestazioni lavorative. ♦ Proprio come Vasari che, nelle sue Vite, distingueva tra il pittore, che crea le sue opere "per via di porre", e lo scultore che lavora, invece, "per via di levare", l'overdose informativa mette l'accento sulla capacità degli individui di costruire il loro bagaglio cognitivo attraverso la sottrazione. Dobbiamo iniziare a chiederci, di conseguenza, quali siano le strade da seguire per dare a tutti gli strumenti per fronteggiare questo rovesciamento di prospettiva. Inoltre, dopo aver affermato una sorta di diritto fondamentale all'interconnessione, dobbiamo cominciare a porci il problema di garantire a tutti uno speculare diritto alla disconnessione. Perché la facoltà di non essere costantemente interrotti e disturbati (da datori e colleghi di lavoro, da pubblicitari e comunicatori sempre più invadenti) è preziosa almeno quanto la possibilità di comunicare in qualsiasi momento. (Giuliano da Empoli, cit. in Repubblica, 5 marzo 2003, Firenze, p. 8) • Quella dimensione “fuori orario” che fino a non molto tempo fa era ritenuta sacra (o quasi) e che oggi, invece, le tecnologie e le modalità organizzative flessibili come lo smart working hanno reso, appunto, porosa, penetrabile. In Francia la recente riforma del lavoro, la Loi Travail, prevede espressamente un “diritto alla disconnessione” per i dipendenti, fissando il principio della non reperibilità, già sperimentato da alcuni accordi a livello aziendale o contrattuale. Alla Volkswagen in Germania, le comunicazioni sui cellulari aziendali sono sospese tra le 18.15 e le sette del mattino. In Italia, la salvaguardia del tempo offline del lavoratore è contemplato nelle proposte di legge sul “lavoro agile” che sono all’esame del Parlamento. (R. San., Sole 24 Ore.com, 3 ottobre 2016, Management) • È da 6-7 anni che in Italia si sta diffondendo questa nuova sperimentazione e il 10 maggio scorso è arrivata dal parlamento l’approvazione della legge sul lavoro autonomo, che stabilisce nuove regole anche per il cosiddetto "smart working". Garantisce stesso stipendio, parità contrattuale e diritto alla disconnessione a chi lavora da remoto. (Caterina Maconi, Avvenire.it, 24 maggio 2017, Economia) • Uno dei punti che sarebbe utile disciplinare con un patto scritto, nel lavoro agile, è il diritto alla disconnessione del lavoratore: cioè i tempi nei quali può restare “scollegato” dagli strumenti tecnologici che utilizza per la sua prestazione lavorativa . È un principio valido sia nel caso di una prosecuzione dello stato di emergenza – con il ricorso alle modalità attuali semplificate dello smart working – sia nel caso di una nuova regolamentazione della materia. (Pasquale Dui, Sole 24 Ore.com, 21 settembre 2020, Norme & Tributi).

Composto dal s. m. diritto, dalla prep. articolata alla e dal s. f. disconnessione.