Disgràzia

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disgrazia


disgràzia s. f. [comp. di dis-1 e grazia]. – 1. Stato di privazione della benevolenza, della simpatia, del favore da parte di altra persona (l’opposto quindi di grazia), nelle locuz. cadere, venire, essere in d. di qualcuno, soprattutto di persona superiore per grado o funzione, o di persona potente: è in d. del (o presso il) direttore; prima era molto benvisto dal presidente, ma ora è caduto in disgrazia; era in d. del principe; venne in d. della imperatrice Sofia (G. Villani); in partic., essere in d. di Dio, essere in grave colpa, trovarsi in peccato mortale. 2. Più com.: a. Sfortuna, sventura, cattiva sorte: la d. ci perseguita; avere la d. addosso; portare d., esser causa di sciagure, di malanni, essere di malaugurio (cfr. iettatura, iella): tutti lo sfuggono, perché dicono che porta d.; molti credono che il canto della civetta porti d.; d. volle che ..., avvenne malauguratamente che ...: d. volle che la lettera fosse aperta dalla censura; per mia, per tua d., ecc., sfortunatamente per me, per te, ecc. b. Più determinatamente, di sventura che colpisca, spec. nello stato domestico o economico: ha avuto molte d. nella sua famiglia; le d. non vengono mai sole; o per indicare la mancanza abituale o congenita di qualche bene: ha avuto la d. di nascere cieco; ha la d. d’essere balbuziente; gran d. nascer poveri!; anche in senso attenuato: ha la d. di essere timido. c. Avvenimento funesto e improvviso, incidente, infortunio: accadere, capitare, succedere una d.; è successa una grave d., una d. mortale; è morto in seguito a d.; provocar disgrazie. Più genericam., ogni caso spiacevole che avvenga involontariamente: mi è successa una d., ho sfasciato l’auto; non l’ho fatto apposta, è stata una disgrazia; o contrattempo increscioso: è stata una vera d. ch’io non l’abbia saputo in tempo; che disgrazia! Locuz. avv., per disgrazia, in seguito a disgrazia, cioè a infortunio, a incidente, a un fatto spiacevole, o anche per caso, involontariamente: l’ho colpito per d. in un occhio; talora con valore antifrastico: non ha mai un soldo in tasca, neanche per disgrazia. 3. ant. o letter. Mancanza di grazia nell’aspetto fisico o nell’atteggiamento: quell’acconciatura ... la quale aiuta la grazia più, o più nasconde la d. del viso (G. Gozzi).