Distripark

Neologismi (2008)

distripark


s. m. inv. Polo logistico integrato destinato all’immagazzinamento, alla lavorazione, al controllo di qualità e alla distribuzione di merci, spesso in un’area che gode dei benifici doganali. ◆ Il deputato genovese di Forza Italia Alberto Gagliardi ha chiesto al ministro dei Trasporti di intervenire per «riprendersi» 30 ettari di area siderurgica contigui all’aeroporto, che sarebbero più utili per «altre attività di logistica mercantile» (si riferisce ad uno dei progetti di «distripark», di parco di lavorazione delle merci da container, in discussione per l’area di Cornigliano). (Luigi Offeddu, Corriere della sera, 14 marzo 1999, p. 15) • Non mancano voci come quella di Felice Iossa, presidente della commissione Mediterraneo, tra i più attivi, che vanta progetti attivati, «dallo studio di fattibilità del distripark, il polo logistico per lo sviluppo dei Paesi del Mediterraneo, alla collaborazione con i Paesi della sponda sud Mediterranea per la sanità d’eccellenza». (Francesco Vastarella, Mattino, 15 giugno 2006, p. 38, Napoli) • Sul dietrofront della giunta Fabbio rispetto alla creazione di un distripark da un milione di metri quadri, o al suo ridimensionamento a ridosso dello scalo alessandrino, è intervenuto il presidente dell’Autorità portuale di Genova, Giovanni Novi: «Anche un parco logistico di minori dimensioni crea comunque lavoro, attira merci, produce ricchezza. Proprio qui in provincia ne avete uno: è a Rivalta Scrivia dove la merce arriva nei container ed è trasformata. Settori dove investire sono la componentistica e quello della fotografia». (Massimo Putzu, Stampa, 17 novembre 2007, Alessandria, p. 51).

Dall’ingl. distripark, a sua volta composto dal s. distribution (‘distribuzione’) e park (‘area’).

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