Divòrzio

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divorzio


divòrzio s. m. [dal lat. divortium «separazione», der. di divortĕre = divertĕre «separarsi»]. – 1. Scioglimento legale del matrimonio durante la vita dei coniugi, diversamente attuato nei varî tempi e nelle diverse società, e che in ogni caso presuppone il principio generale della perpetuità del vincolo coniugale e costituisce quindi un mezzo di eccezione, subordinato a precise e categoriche condizioni di legge, col quale uno dei coniugi, o entrambi per mutuo accordo, chiedono e ottengono di sciogliere il legame che li unisce: popoli, paesi che ammettono, che praticano il d.; chiedere, ottenere il d. (assol. o dalla moglie, dal marito); d. per mutuo consenso, ecc. 2. fig. Separazione di persone che di solito vivono o agiscono o procedono unite; per lo più scherz.: dopo tanti anni di lavoro comune, i due soci hanno fatto divorzio; se le Muse non avessero fatto d. e quasi nemicizia meco (Caro); anche distacco da cose, abitudini e sim.: fare d. dal mondo, dalla vita allegra, dal vino. Con altro uso fig., cessazione o rottura dell’unione tra cose (astratte), tendenze, ecc.: d. tra sentimento e ragione; il congresso ha consacrato il d. tra alcune correnti del partito.