Eminènza

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eminenza


eminènza s. f. [dal lat. eminentia]. – 1. a. L’essere eminente, il sovrastare per altezza: l’e. del luogo, della torre; l’e. di una cima. b. Luogo elevato, parte sovrastante: eminenze e cavità, delle quali ne è numero grandissimo nella faccia lunare (Galilei); presso l’altare, da una e. la Vergine sovrastava alla turba dei fedeli (D’Annunzio). c. In anatomia, nome comune a numerose sporgenze o protuberanze di varî organi e tessuti (spesso nella forma lat. eminentia): e. ileopettinea, e. mentoniera, e. vermicolari, ecc. (v. ai singoli aggettivi); e. mammillari, sporgenze presenti sulla superficie interna del tavolato cranico, topograficamente corrispondenti alle scissure e depressioni dell’encefalo; e. tenar (lat. scient. eminentia thenar): v. tenar. 2. fig. Eccellenza, alto grado: l’e. del suo ingegno, della sua dottrina. 3. Titolo d’onore che spetta ai cardinali, cui fu attribuito (nel 1630) dal papa Urbano VIII: Sua Eminenza (abbrev. in S. Em. o S. E.) il Cardinale Vicario. 4. E. grigia, consigliere segreto e potente di qualche alto personaggio. L’espressione fu usata la prima volta (fr. éminence grise) per il cappuccino François Le Clerc du Tremblay (detto le père Joseph), confidente e consigliere del cardinale Richelieu, che aveva invece il titolo di éminence rouge «eminenza rossa».

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