Eṡènte

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esente


eṡènte (ant. essènte) agg. [dal lat. exemptus, part. pass. di eximĕre «esimere»]. – 1. a. Libero, per natura o per speciale concessione, da un obbligo comune o da un male: una nuova costruzione e. dalle tasse; e. da servizî gravosi; e. dagli obblighi di leva (v. militesente); e. da colpa, e. da difetti; E Rodomonte, causa del mal loro, Se ne va e. da tanto martoro (Ariosto); merce e. da dazio; e. dal contagio, immune; essere, andare, restare e. da una cosa, non esserne soggetto, essere dispensato dall’obbligo di farla: altri, andati e. da quel flagello particolare (Manzoni). Usato assol., capitolo e. (e anche religioso e., ordine religioso e., e sim.), non sottoposto alla giurisdizione del vescovo; analogam., diocesi e., non dipendente dalla giurisdizione del vescovo ma soggetta direttamente alla S. Sede. b. ant. Privato, escluso: or discerno perché dal retaggio Li figli di Levì furono essenti (Dante). 2. s. m. Grado di ufficiale della Guardia nobile pontificia, corrispondente al grado di colonnello (propr. «esonerato dai servizî della guardia semplice»).

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