Fàcile

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facile


fàcile agg. [dal lat. facĭlis, der. di facĕre «fare»]. – 1. Che si può fare agevolmente, senza grande abilità o sforzo (fisico o mentale) e in genere senza stento: un lavoro, un mestiere f.; tema, argomento f. (a svolgere, a trattare); una f. manovra; una strada f.; un f. percorso; una f. salita; locuz. fam., f. come bere un uovo, facilissimo. Con senso più generico, che non presenta difficoltà: una domanda f.; un libro f. (a scriversi, a tradursi, a leggersi, a intendersi, secondo i casi). Seguito da sostantivi deverbali: articolo di f. smercio, che si vende presto e senza difficoltà; gente di f. contentatura (o f. a contentarsi); lavoro di f. esecuzione (o f. a eseguirsi); versi di f. intendimento (o f. a intendersi). Sostantivato con valore neutro: nel f. sta il difficile (prov.); più spesso in funzione di predicato: è f. salire, discendere; è f. sbagliare; è f. a dirsi; anche, nell’uso fam., come predicato di una prop. soggettiva introdotta dalla cong. che, per esprimere possibilità, probabilità che un fatto si verifichi: è f. che oggi piova, è f. che mi trattenga in ufficio fino a tardi. 2. Con sensi più determinati: f. preda, che si ottiene con poca fatica (frequente in espressioni fig., come esser f. preda dell’ira, dell’alcol, della passione, ecc., lasciarsi andare con facilità a questi eccessi); stile f., non com., scorrevole, piano; un giudizio un po’ f., affrettato, superficiale. Nell’uso poet., assecondante, benevolo: mai con loro [i Romani] seguì la fortuna se non f. e seconda (L. B. Alberti); o pieghevole, molle: forme che facile Bisso seconda (Foscolo); di liquido, scorrevole e sim.: Pose la teglia su l’ardente brace Col f. olio (Pascoli). 3. Riferito a persona o alle sue qualità: oratore, scrittore f., chiaro, ben comprensibile, o che ha la parola f., cioè pronta; ingegno f., vivo e brillante; avere la mano f. (detto di pittore o scrittore), sciolta, spedita. Con altre accezioni: uomo f., mite, trattabile, o condiscendente, tollerante: l’uno è tenuto [cioè ritenuto] duro, l’altro f. (Machiavelli); analogam., indole, natura f.; anche corrivo: essere f. alle promesse, alla collera, ecc.; ma donna f., di facile conquista; e così donna di f. costumi, leggeri, poco serî. 4. Da espressioni come avere la parola f. si è passati man mano ad avere la risposta f., la penna f., o avere la battuta f., il riso o il sorriso f., il pianto o le lacrime f., ecc., e si è giunti a espressioni come: avere il grilletto, lo schiaffo f.; produttore dall’assegno f., un vigile dalla multa f., bevitori dal bicchiere f., tipi sintattici che hanno avuto la loro maggiore diffusione negli anni ’60 del Novecento (e gli esempî citati provengono in genere dalla stampa di quel periodo), poi attenuatasi, ma che sono rimasti comunque acquisiti all’uso linguistico. ◆ Dim. facilino: una domanda facilina facilina; meno com. facilétto; con accezione propria l’accr. facilóne (v.). ◆ Avv. facilménte, con facilità, senza difficoltà: si capisce, si deduce facilmente; la casa è posta in collina, ma ci si arriva facilmente; anche, probabilmente, con buona probabilità: facilmente ci rivedremo domani stesso (con l’uno e con l’altro sign., è frequente nell’uso pop. anche facile, in funzione avverbiale, o per ellissi della copula: ci si arriva facile; facile che ritorno stasera stessa).

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