Fissazióne

Vocabolario on line

fissazione


fissazióne s. f. [der. di fissare]. – 1. L’atto, l’operazione di fissare, nel senso di stabilire, determinare: f. dell’aliquota di un’imposta; la f. del nuovo tasso di sconto; f. della data di un processo, della data d’inizio degli esami; meno com., la f. dei prezzi all’ingrosso, la f. di un programma o dei punti di un programma, delle condizioni di un accordo, e sim. 2. Operazione o processo con cui si rende stabile, permanente qualcosa (con quest’accezione, e in senso generico, è meno com. di fissaggio). In partic.: a. Nella tecnica microscopica biologica, la prima operazione, necessaria a conservare inalterati i tessuti organici per l’esame microscopico, per mezzo di trattamenti con agenti fisici (congelamento, calore umido o secco) o più spesso chimici (miscele a base di alcol, formalina, ecc.), capaci di denaturare rapidamente le proteine, di precipitarle in stato di gel, e di rendere insolubili gli altri componenti cellulari. b. F. dell’azoto atmosferico, processo che consente di isolare dall’aria e utilizzare tale elemento; in biologia, la fissazione avviene da parte di batterî azotofissatori, che possono trovarsi liberi o vivere in simbiosi con diverse piante; in chimica, può avvenire o per formazione di ossido d’azoto all’arco elettrico o attraverso la sintesi dell’ammoniaca o nella produzione di calciocianamide. c. In sierologia, f. (o deviazione) del complemento: v. complemento, n. 5. 3. fig. a. Riferito all’attività mentale, applicazione intensa ed esclusiva su un determinato oggetto del pensiero. Più spesso, pensiero fisso, ostinato e per lo più morboso, teso alla realizzazione di qualche cosa oppure rivolto su fatti erroneamente interpretati o addirittura inesistenti: gli è venuta la f. del gioco del lotto; ha la f. che tutti gli vogliano male; la tua è proprio una f.; gli prendono a volte certe strane f.; e di pensiero che perseguita, che non dà pace: quella benedetta cambiale è diventata una f. per lui. b. In psicanalisi, legame con uno stadio di sviluppo dell’infanzia (o con un oggetto, una situazione, un’organizzazione libidica di esso), che persiste interferendo negativamente con l’adattamento progressivo alla realtà.