Flàuto¹

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flauto1


flàuto1 s. m. [dal provenz. flaut, di etimo incerto]. – 1. Termine che designa diversi tipi di strumenti aerofoni, anche di origine molto antica, di forma solitamente tubolare, in cui il suono è generato dal flusso d’aria prodotto dall’esecutore, flusso che, passando attraverso un foro (imboccatura) posto nella parte iniziale dello strumento, provoca la vibrazione della colonna d’aria contenuta nel corpo di esso, secondo un fenomeno acustico detto «suono di taglio». Nella musica colta occidentale, il nome è dato a due tipi distinti di strumenti: a. F. traverso, che l’esecutore tiene in posizione trasversale, costituito da una canna di legno o più spesso di metallo (argento o leghe diverse, in alcuni casi anche oro o platino) composta di tre parti e munita di fori atti a variare l’altezza dei suoni, e la cui apertura o chiusura è ottenuta, nel flauto moderno, mediante l’azionamento di apposite chiavi; il flauto traverso ordinario, in do, che è il più utilizzato, ha un’estensione che va dal d03 al do6. Al gruppo dei flauti traversi appartengono anche il f. piccolo o ottavino o flautino, di un’ottava più acuto del flauto ordinario; il f. contralto o flautone, in sol, tagliato una quarta sotto il flauto ordinario; il f. basso, di un’ottava più basso del flauto ordinario, che nella parte verso l’imboccatura è ripiegato in forma di doppia U. b. F. diritto o dolce o a becco, costituito da una canna di legno munita di fori, per lo più privi di chiavi, che l’esecutore tiene in posizione inclinata verso il basso; usato, nella musica colta, fino alla metà del sec. 18°, poi quasi sostituito da quello traverso, è oggi diventato, per la grande facilità d’apprendimento, uno strumento popolare e largamente diffuso nell’educazione musicale scolastica. Alla famiglia dei flauti diritti appartengono il f. soprano, con estensione dal d04 al re6; il f. contralto, con estensione dal fa3 al sol5; il f. tenore, dal do3 al re5; il f. basso, dal fa2 al fa4. Per l’espressione a becco di flauto, v. becco1, n. 2 e. 2. F. di Pan: strumento di antica origine, costituito da una serie (o da due serie accoppiate) di canne aperte a zufolo e disposte in ordine di lunghezza, sì che il suonatore, passando con le labbra dall’una all’altra imboccatura, possa produrre ordinatamente una scala di suoni; è noto anche col nome di siringa. 3. Per metonimia, suonatore di flauto, flautista, soprattutto in quanto faccia parte di un complesso orchestrale: concorso per 1° e 2° flauto nell’orchestra della Scala. ◆ Dim. flautino (v.); accr. flautóne (v.).