Fóro

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foro


fóro s. m. [der. di forare] (pl. -i, ant. le fóra). – 1. a. Sinon., meno pop., di buco, usato spec. per indicare un buco fatto ad arte, o che abbia una certa ampiezza e regolarità di contorni: i f. degli strumenti a fiato; fare un altro f. nella cintura; allargare col trapano i f. per le viti; anche apertura in genere: aprire un f. nella parete. b. Ferita prodotta da un’arma bianca o da un’arma da fuoco: Nel tempo che ’l buon Tito ... vendicò le fóra, Ond’uscì ’l sangue per Giuda venduto (Dante); il suicida presentava un f. alla tempia; anche come termine specifico nel linguaggio giudiziario e in medicina legale: il f. d’entrata, il f. d’uscita del proiettile. 2. Con accezioni tecniche partic.: a. Nelle costruzioni meccaniche, cavità di forma cilindrica, conica o prismatica, ricavata in un elemento di struttura o in un organo di macchina, soprattutto per il collegamento rigido con altri elementi o organi della struttura o della macchina; è detto passante o cieco secondo che il foro attraversi l’intero spessore o soltanto una frazione di esso. b. Foro di colata: apertura praticata nel crogiolo di un forno metallurgico, attraverso la quale si cola un metallo, una lega o una scoria allo stato fuso. c. Foro (o fornello) di mina: cavità cilindrica, generalmente di alcuni centimetri di diametro e di profondità variabile, praticata nelle rocce per collocare l’esplosivo. d. Foro di vampa: nelle munizioni per armi portatili, foro praticato nel fondo del bossolo per metterlo in comunicazione con il portacapsula (o, nei bossoli di cartone, direttamente in questo); la vampa provocata dalla miscela innescante passa attraverso i fori di vampa e accende la carica di lancio. Nei cannelli d’artiglieria, è il foro che mette in comunicazione la polvere innescante con l’esplosivo. 3. In anatomia, orifizio, detto anche forame, a contorni più o meno regolari, delimitato da parti molli, da ossa o dalle une e dalle altre, che serve per lo più di passaggio a organi di varia importanza; per es., il f. grande rotondo e il f. ovale, alla base del cranio, che danno passaggio rispettivam. al nervo mascellare superiore e inferiore, i f. ischiatici, attraversati dal nervo sciatico, ecc.

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