fòssa1 s. f. [lat. fŏssa, der. di fodĕre «scavare»]. – 1. a. Scavatura del terreno, fatta lungo o attraverso i campi per lo scolo delle acque; con questo sign. è oggi più com. fosso. Anticam., fossato che circonda un castello e sim.: dentro a l’alte fosse Che vallan quella terra sconsolata (Dante). b. Scavatura del terreno, di solito rettangolare o quadrata, più o meno profonda, praticata per piantare alberi, per depositare materiali varî, per catturare e tenere in cattività animali feroci o per altri usi: scavare le f. per le viti, per gli ulivi; la f. del letame; la f. dei leoni (per l’espressione Daniele nella f. dei leoni, v. leone); la f. dei serpenti, pozzo costruito in modo che i serpenti non ne possano uscire strisciando lungo le pareti (di qui l’uso fig. dell’espressione per indicare un luogo o una situazione da cui sia molto difficile uscire, o un luogo in cui si sia circondati da pericoli e insidie; con più diretto riferimento al romanzo The snake pit della scrittrice americana M. J. Ward [1947] e alla versione cinematografica tràttane [1948] da A. Litvak – entrambi tradotti in