Fotosìnteṡi²

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fotosintesi2


fotosìnteṡi2 s. f. [comp. di foto-1 e sintesi]. – Genericamente, sintesi chimica determinata dalla luce (per es., la formazione dell’acido cloridrico da idrogeno e cloro esposti alla luce); il termine viene però usato quasi esclusivam. per la f. clorofilliana (o organicazione del carbonio), mediante la quale gli organismi forniti di clorofilla, utilizzando l’energia luminosa, trasformano, attraverso un complicato processo, composti inorganici (acqua e anidride carbonica) in composti organici a più alto contenuto energetico, i glicidi, che, direttamente o indirettamente, vanno a costituire i composti della materia vivente, sia vegetale sia animale. Lo svolgimento della fotosintesi si suole rappresentare con la reazione globale 6CO2 + 6H2O + hv C6H12O6 + 6O2, fortemente endotermica, ove C6H12O6 rappresenta uno zucchero e hv un fotone. L’energia luminosa utilizzata allo scopo da tutte le parti verdi di una pianta costituisce la fonte esterna di energia che, a livello del cloroplasto, entra nel mondo biologico e gli assicura il rifornimento energetico necessario a mantenere lo stato costante e il funzionamento degli organismi. Nelle piante superiori i cloroplasti sono numerosi, in media da 30 a 40 per cella nel parenchima clorofilliano (tessuto a palizzata) situato tipicamente sotto l’epidermide superiore della foglia, che è l’organo fotosintetico per eccellenza. TAV.