Fumare

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fumare


v. intr. e tr. [lat. fūmare]. – 1. a. intr. (aus. avere) Emettere o produrre fumo: i camini fumano; le rovine fumavano ancora per l’incendio recente; legna che fuma al fuoco perché troppo fresca; gli altari fumavano d’incensi. Per analogia, emettere vapori che hanno l’apparenza di fumo: la solfatara fumava; la minestra fuma nella zuppiera; si dice anche delle mani bagnate quando sono calde o si avvicinano alla fiamma, di animali (in partic. del cavallo) sudati o che emettono vapore dalla bocca. In usi fig., fam.: oggi gli fuma, di persona che si mostri stizzita o boriosa; anche, gli fuma il naso, di persona in collera; volg., gli fumano (sottint., e talora espresso, i coglioni), di persona abile, capace, in gamba. Con altro senso, mi fuma la testa, quando il cervello è stanco, affaticato e non connette più bene le idee: quando la testa mi fumava, chiudevo la biblioteca (Pirandello). b. trans., poet. Esalare, emettere (fumo o vapore): Vedea per l’ampia oscurità ... Fumar le pire igneo vapor (Foscolo); fig.: l’amor del gusto [di ciò che appaga, cioè, il senso del gusto] Nel petto lor troppo disir non fuma (Dante), non suscita, non fa nascere. 2. a. Con uso trans. o assol., aspirare il fumo del tabacco: f. una sigaretta, un sigaro; f. come un turco; è vietato f.; indica spesso non l’atto ma l’abitudine: fumo solo la pipa; f. poco, assai; ho smesso di f.; grazie, non fumo! (anche fig., per declinare un invito o rifiutarsi di fare o accettare qualche cosa). Analogam., aspirare il fumo di una droga: f. l’oppio, l’hascisc, la marijuana; anche assol.: ha preso il vizio di fumare. b. fig. Nel gioco del poker, fumo, espressione con cui il giocatore dichiara di «essere servito», di avere cioè già in mano carte buone per il gioco e di non chiederne altre in sostituzione. c. fig. Fumarsela, mostrare indifferenza di fronte a minacce o altro: io me la fumo; ormai ant. nel sign. di svignarsela, andare via di soppiatto da un luogo: se l’è fumata. 3. ant. Dimorare stabilmente in un luogo e avervi il proprio focolare (da qui il termine di fumante, e il nome di gabella del fumo o dei fumi, dato a volte all’imposta personale o focatico). ◆ Part. pres. fumante, anche come agg.: macerie fumanti; minestra calda fumante; ceneri fumanti; in araldica, attributo del fuoco, delle torce, dei vasi incendiarî, degli incensieri rappresentati con il fumo di smalto diverso dalla fiamma. Per una accezione partic., come s. m., v. fumante.

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