fumo (ant. e pop. fummo, ant. fume) s. m. [lat. fūmus]. – 1. a. Il complesso dei prodotti gassosi e solidi di una combustione, che in forma di colonna o di nube si alzano nell’aria, costituendo una dispersione in cui la fase gassosa è formata dai prodotti aeriformi della combustione e la fase solida (responsabile del colore più o meno scuro del fumo) da particelle combustibili totalmente o parzialmente incombuste e da ceneri: il f. del carbone, della candela, della lampada a petrolio, della paglia bruciata, di un incendio; il f. dell’incenso; il f. del camino, di una ciminiera; f. denso, acre; una nuvola, una colonna, un filo di f.; la morte è un paravento di f. fra i vivi e gli altri (Bufalino); fare, mandare f. (una stufa che fa f.; legna umida che fa molto fumo); prendere, sapere di f., di vivanda che, cotta su fornello che fa troppo fumo, acquista per ciò sapore sgradevole. Comune l’espressione fig. essere come il f. negli occhi, di persona per la quale si prova antipatia, che non si può soffrire. Depurazione dei f., operazione consistente nel separare dalla parte gassosa le particelle solide presenti in sospensione, allo scopo di recuperare sostanze di un certo valore (per es., nei fumi di scarico di alcuni processi metallurgici), o di avere gas privi di impurezze (per es., per utilizzare l’anidride carbonica), o più genericam. per evitare l’inquinamento atmosferico. Nel medioevo, gabella del f., tributo ora a carattere di imposta personale generale (detta anche gabella dei f. o focatico), ora a carattere di imposta speciale su mestieri che richiedevano l’uso del fuoco (detta anche in alcune regioni fumatico). b. Nel linguaggio della moda, in funzione attributiva, color fumo, tonalità di grigio più o meno intenso (grigio fumo, nero fumo, fumo di