Gabinetto

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gabinetto


gabinétto s. m. [dal fr. cabinet, dim. di cabine: v. cabina]. – 1. a. In generale, qualsiasi piccola stanza di uso riservato, quali erano negli antichi palazzi alcuni vani, talvolta riccamente decorati, destinati a studio, guardaroba, spogliatoio o ripostiglio: mentre l’arcivescovo se ne stava a studiare in un g. segreto, ecco si vide dinanzi agli occhi l’amico (Segneri); [Gertrude] fu condotta nel g. della principessa, per essere, sotto la sua direzione, pettinata e rivestita (Manzoni). b. In partic., la stanza destinata al lavoro privato o a colloqui riservati, nelle residenze di alti personaggi e funzionarî (capi di stato, ministri, prefetti, ecc., o anche direttori di aziende, di uffici e sim.). Di qui si sono sviluppati i varî sign. politici della parola. c. Mobile d’arredamento, detto anche stipo, variamente intarsiato, spesso di fabbricazione fiamminga, tedesca o fiorentina, venuto di moda in Europa verso la seconda metà del ’500, e così chiamato per l’ambiente cui era destinato. d. Dal sec. 18°, nome dato al vano dell’abitazione contenente i servizî igienici, cioè alla toletta, detto anche, per evitare ambiguità, g. di decenza (ma nell’uso soltanto gabinetto: andare al g., chiudersi nel g., ecc.), mentre g. da bagno è detto talora lo stanzino da bagno, contenente la vasca e gli altri accessorî stabili per la toletta. 2. Per estens., nell’uso moderno: a. Studio medico: g. dentistico, g. radiologico, g. oculistico. Meno com. di altri professionisti (il g. dell’avvocato, del notaio); g. fotografico, denominazione non più in uso per lo studio fotografico; di qui, formato gabinetto, il formato 10 × 15 di lastre e stampe fotografiche, particolarm. in uso in passato per ritratti e pose in studio. b. Ambiente, o complesso di ambienti, negli edifici scolastici, dove sono raccolti strumenti e materiali per gli esperimenti e le dimostrazioni pratiche di carattere scientifico: il g. di fisica, di chimica, di scienze naturali. c. G. di lettura, specie di biblioteca pubblica a cui si accede, per lo più mediante pagamento di una quota d’associazione, per leggere o anche ottenere in prestito libri e periodici (per es., il G. Vieusseux a Firenze). d. Nelle gallerie artistiche, denominazione di sale speciali contenenti collezioni di carattere particolare (disegni, stampe, medaglie, gemme). 3. Nei ministeri, speciale ufficio costituito da ciascun ministro con personale di propria fiducia avente il compito di coadiuvarlo direttamente nell’esercizio delle sue funzioni, e diretto da un capo di g. (v. capogabinetto). 4. ant. Consiglio privato del sovrano, composto dei ministri della Casa reale: istanza di g., quella fatta al sovrano dal suo consiglio privato; guerra di g., sorta per interessi puramente dinastici; ordine di g., che proveniva immediatamente dal sovrano; politica di g., nella storia francese, la politica che emanava dal sovrano e dal suo consiglio privato. 5. a. Nei governi parlamentari, l’insieme dei ministri, la compagine ministeriale, cui spetta il potere esecutivo e che riceve il nome dal presidente del Consiglio (per es., g. Ricasoli, g. Rattazzi, g. Giolitti, ecc.): la formazione di un nuovo g.; rimpasto del g.; crisi di g.; g. di coalizione, formato da partiti diversi, uniti temporaneamente per un fine comune; g. d’affari, quello, a carattere eminentemente transitorio, che ha il compito limitato alla trattazione degli affari di ordinaria amministrazione; corriere di g., funzionario incaricato di recare all’estero la corrispondenza politica più importante e segreta. b. Con accezione più limitata (derivante dal diritto costituzionale inglese), gruppo ristretto di ministri che si riunisce sotto la direzione del presidente del Consiglio; in tale accezione il termine è stato utilizzato prima nella prassi e poi, dal 1988, nella legislazione italiana, nella denominazione consiglio di g., comitato composto dal presidente del Consiglio e da alcuni ministri da lui designati. In riferimenti storici, il governo in genere di uno stato, spec. per ciò che concerneva le sue relazioni con l’estero: il g. di Parigi, di Vienna. 6. G. nero (calco del fr. cabinet noir), ufficio istituito a Parigi sotto Luigi XIV per l’intercettazione e la lettura della corrispondenza sospetta; soppresso nel 1789, riprese a funzionare durante il primo e il secondo Impero. ◆ Dim. gabinettino; spreg. gabinettùccio; pegg. gabinettàccio.

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