Gèmma

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gemma


gèmma s. f. [lat. gĕmma «germoglio» e «pietra preziosa»]. – 1. a. In botanica, insieme costituito dall’apice vegetativo meristematico e dagli abbozzi fogliari da esso formati che, nella fase di riposo, può essere ricoperto dalle perule: g. apicali, quelle situate all’apice del fusto e che provvedono all’accrescimento di questo nel senso della lunghezza; g. ascellari, quelle situate all’ascella delle foglie e da cui si sviluppano i rami; g. fogliari o foglifere (dette anche g. vegetative e g. da legno), g. fiorali o fiorifere e g. miste, secondo che formino solo rami fogliati, solo fiori oppure foglie e fiori. Si chiamano g. di rinnovamento le gemme che sopravvivono nelle stagioni sfavorevoli, come per es. l’inverno o i periodi estivi di siccità. b. Per estens., in zoologia, il primo abbozzo di un nuovo individuo nella riproduzione asessuale per gemmazione. c. In embriologia: g. (o bottone) embrionale, l’accumulo di elementi cellulari che sporge dalla calotta superiore della vescicola blastodermica o blastocisti dei mammiferi e dal quale trae origine l’embrione; g. dentaria, formazione epiteliale che, proliferando e approfondandosi nel sottostante connettivo della mucosa orale, ne avvolge una piccola porzione (cioè la papilla dentaria), per trasformarsi gradatamente in germe dentario (termine talora usato in sinonimia con gemma). d. In anatomia, g. gustative, organi chemiorecettori della mucosa linguale dei mammiferi. 2. a. Termine generico per indicare qualsiasi pietra preziosa opportunamente sfaccettata (talora anche a superficie liscia), con o senza incisioni, e anche prodotti di organismi animali e vegetali che presentano caratteri di preziosità (ambre, perle, ecc.): un diadema tempestato di gemme; Dal collo un suo monile ella si sciolse, Ch’una crocetta avea ricca di gemme (Ariosto). G. sintetiche, quelle, del tutto simili alle naturali e da queste difficilmente distinguibili, prodotte artificialmente partendo da cristalli di dimensioni ridottissime della gemma naturale, che si fanno ingrandire in una massa fusa o in soluzioni della sostanza che forma la gemma da riprodurre (solo in alcuni casi le gemme sintetiche, che non vanno confuse con le imitazioni, formate per lo più da vetri colorati, sono tali da essere utilizzate in gioielleria; negli altri trovano impieghi industriali: così, i diamanti nell’industria degli abrasivi e per il taglio delle pietre, e i rubini nelle apparecchiature laser). b. Per estens., letter., anello (dall’uso di incastonare le gemme negli anelli): colui che ’nnanellata pria Disposando m’avea con la sua g. (Dante). c. fig. Cosa rara e preziosa, persona di alte qualità, cosa o persona che abbia pregi singolari fra le altre simili: quella ragazza è una vera g.; le città turrite, Muggia e Pirano ed Egida e Parenzo, Gemme del mare (Carducci); alcune preziose sculture elleniche ed ellenistiche, attiche e rodie, costituiscono le g. della collezione (C. E. Gadda); le g. della lingua, dello stile, le locuzioni più belle ed eleganti, o, meno comunem., le poesie più belle di una letteratura. 3. G. luminosa, lampadina colorata usata per segnalare l’avvenuta chiusura di un circuito o per scopi varî di avvertimento negli impianti e negli apparati elettrici (con funzione analoga alla spia luminosa). 4. In astronomia, Gemma, nome della stella principale della costellazione della Corona boreale, chiamata anche Perla della Corona e, più raramente, Margherita. ◆ Dim. gemmina, gemmétta, gemmettina (tutti piuttosto rari).

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