gèsso s. m. [lat. gypsum, dal gr. γύψος]. – 1. Minerale monoclino, solfato di calcio biidrato, limpido e incolore se puro, con struttura molto varia: a grandi cristalli con perfetta sfaldabilità e lucentezza vitrea nella varietà selenite o specchio d’asino; fibrosa, a lucentezza madreperlacea nella varietà sericolite; o in masse granulari, lamellari, compatte, come nell’alabastro gessoso. È il più comune dei solfati naturali e può trovarsi in masse tali da costituire roccia, originatesi per deposito chimico o per evaporazione in seno ad acque marine o salmastre, per cui è spesso associato a salgemma, marne, argilla, calcari. 2. Materiale legante e per manufatti che si ottiene dalla cottura e macinazione di comune roccia gessosa (pietra da gesso), usato anche nella gessatura dei terreni, dei vini, nella preparazione della carta, del cemento, ecc. In partic.: a. Bastoncino costituito dal minerale macinato e pressato, addizionato o no di collante e coloranti, con il quale si scrive sulla lavagna e altrove: a Carlo re di