Granato³

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granato3


granato3 s. m. [da granato «melagrana», per il colore del granato rosso simile a quello dei semi della melagrana]. – 1. a. In mineralogia, nome di un gruppo di minerali monometrici, miscele di nesosilicati nei quali sono presenti due metalli, uno bivalente (calcio, magnesio, manganese, ferro ferroso), l’altro trivalente (alluminio, ferro ferrico, cromo, titanio, zirconio, vanadio), diffusi in molte rocce eruttive e metamorfiche, delle quali sono talora componenti essenziali; si presentano in cristalli generalmente romboedrici o in masserelle compatte, di elevata durezza e accentuato pleocroismo; i cristalli ben colorati e limpidi possono essere usati come gemme, le varietà comuni come abrasivi. Tra i più noti, il piropo (detto anche g., per il quale v. oltre), l’almandino o g. nobile, che è il più comune e diffuso, di colore rosso scuro con riflessi violacei o bruni, di scarso valore come gemma, l’andradite, di colore nero o anche di altri colori, l’uvarovite, verde smeraldo, la grossularia o g. bianco, il demantoide, di colore verde. b. Nome con cui è comunem. chiamato il piropo, detto anche g. di Boemia (luogo di provenienza delle pietre migliori) o rubino del Capo (perché frequente, anche in belli esemplari, nelle kimberliti del Sud Africa), di colore rosso fuoco, usato in gioielleria: intorno al collo aveva un vezzo di granati alternati con bottoni d’oro a filigrana (Manzoni). 2. Nome di alcuni coloranti organici sintetici rossi, tra i quali il g. di alizarina, derivato aminico dell’antrachinone, capace di tingere in rosso il cotone mordenzato con allume.