guaìna (diffuso ma erroneo guàina) s. f. [lat. vagīna; cfr. vagina]. – 1. Custodia, per lo più di pelle o di metallo, per ferri da taglio: la g. del pugnale, del coltello da caccia, delle forbici; prov. (non com.), tal g. tal coltello, di cose o persone che stanno bene insieme perché ugualmente spregevoli. Di spade o sciabole, più com. fodero (ma v. ringuainare, sguainare). 2. Con sign. estens., e più generico, qualsiasi rivestimento, custodia, astuccio che calzi l’oggetto contenuto o vi aderisca (per es., la g. isolante dei fili e dei cavi elettrici). In partic.: a. Sorta di cucitura che lascia uno spazio interno vuoto in cui si possono far passare cordoncini, nastri, elastici, ecc., allo scopo di stringere gonne, colli, polsi, cuffie, aperture di borse, maniche a palloncino, ecc. b. Indumento intimo femminile di tessuto elastico, usato per contenere e modellare il corpo dalla vita, e in alcuni casi anche dal seno, fino all’inguine. Locuz. a guaina, molto attillato e aderente, detto di capi di vestiario: abito, gonna a guaina; per ellissi, guaina, abito femminile molto aderente al corpo: Così svelta di forme Nella g. rosa (