Guerra asimmetrica

Neologismi (2008)

guerra asimmetrica


loc. s.le f. Conflitto ad armi impari, non dichiarato, nel quale una delle parti è costretta a difendersi da un nemico non identificabile, trovandosi in situazione di palese svantaggio. ◆ Esiste una fondamentale differenza, ho detto, fra il terrorismo palestinese e quello di Al Qaeda. Gli uomini di Osama Bin Laden appartengono a una società segreta, combattono per un vago e fumoso progetto ideologico. Mentre i martiri di Al Aqsa e gli attentatori suicidi di Hamas appartengono a un popolo e ne rappresentano le aspirazioni. Quella che si combatte in Palestina, ho aggiunto, è in realtà una guerra asimmetrica in cui il debole colpisce il forte là dove è più vulnerabile e le armi utilizzate dal primo sono la inevitabile consequenza della superiorità bellica del secondo. Le guerre simmetriche, fra Stati dotati delle stesse armi, sono sempre più «pulite» delle guerre asimmetriche. (Sergio Romano, Corriere della sera, 18 aprile 2002, p. 6, In primo piano) • «Guerra asimmetrica», dicono gli esperti, per indicare l’azione invasiva e distruttiva del terrorismo islamico, la sua inaudita ferocia, la sua capacità di trasformare gli elementi del nostro quotidiano – la gente, le case, le infrastrutture – in moltiplicatori della sofferenza e della paura. (Salvatore Scarpino, Giornale, 15 settembre 2004, p. 1, Prima pagina) • Nel nome di Artemidoro e del suo tormentato papiro (un prezioso documento antico o un falso di fine Ottocento?) si sta consumando una delle battaglie intellettuali più appassionanti e raffinate, e raffinatamente devastanti, di questo inizio di millennio – ed è forse un segno dei tempi che si combatta su terreni che più distanti non si potrebbe dalla politica. Una guerra asimmetrica che minaccia di non fare prigionieri, ma che già adesso infiniti adduce lutti, e divisioni, e imbarazzi, nell’accademia italiana, da dove la scintilla è partita per coinvolgere rapidamente il mondo. (Maurizio Assalto, Stampa, 17 aprile 2008, p. 42, Società e Cultura).

Composto dal s. f. guerra e dall’agg. asimmetrico, ricalcando l’espressione ingl. asymmetric war.

Già attestato nella Repubblica dell’11 aprile 1999, p. 1, Prima pagina (Gerald Segal, trad. di Guiomar Parada).