Indiviṡìbile

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indivisibile


indiviṡìbile agg. [dal lat. tardo indivisibĭlis]. – 1. Non divisibile in parti, non frazionabile: nella fisica antica, l’atomo era considerato la più piccola e i. parte della materia; un’entità i.; proprietà i., beni i.; con senso più specifico, nel linguaggio giur., bene i., quando è impossibile la sua divisione in parti omogenee e di valore economico proporzionale all’intero. In matematica, di numero intero che non può essere diviso esattamente per un altro numero intero; sono tali, in partic., i cosiddetti numeri primi, cioè i numeri interi che sono divisibili soltanto per sé stessi e per l’unità. Come s. m., teoria degli i., la teoria elaborata dal matematico italiano B. Cavalieri (1598-1647) e considerata come preparatoria alla moderna analisi infinitesimale: consiste nel rappresentare le grandezze geometriche come totalità di elementi primordiali, cioè la linea come totalità di punti, la superficie come totalità di linee, il solido come totalità di superfici, così che, appunto, sono considerati indivisibili tali punti, linee e sezioni. 2. Nell’uso com., di cose o persone non separabili l’una dall’altra: poteri, concetti i.; estens., due amici i., che sono sempre insieme (più propr., inseparabili). ◆ Avv. indiviṡibilménte, in modo indivisibile, senza possibilità di divisione: poteri che devono essere indivisibilmente uniti nella stessa persona.