Inguattare

Neologismi (2021)

inguattare


v. tr. Nascondere; nella forma rifl., nascondersi | Come tr. pron., Rubare, appropriarsi di qualcosa di proprietà altrui. ♦ E se in Procura cantano vittoria, Sergio Cusani e il suo difensore Giuliano Spazzali masticano amaro: "C'è sempre un porto giudiziario delle nebbie pronto a inguattare qualsiasi cosa", dice il primo. "L'archiviazione degli esposti contro i potenti è un metodo sperimentato e collaudato", commenta il secondo, augurandosi: "Ci sarà pure un giudice in questo sfortunato paese". (p. c., Repubblica, 12 novembre 1994, p. 11) • [Romano Prodi] Non può infatti ignorare che un campione dell’evasione è quel Giovanni Consorte che inguattò all’estero una retribuzione di 5 milioni 400mila e 79 euri (sui quali avrebbe dovuto pagare una tassa di svariate centinaia di migliaia di euri). Soldi che in seguito fece rientrare «scudandoli» (neologismo coniato da Consorte medesimo, pratico di quei traffici, per indicare le somme reintrodotte in Italia grazie al deprecatissimo Scudo fiscale). (Paolo Granzotto, Giornale, 1° aprile 2006, p. 38, Commenti) • Il dentista quando toglieva un ponte d'oro al paziente se lo inguattava con aria distratta il paziente per non fare la figura del poveraccio taceva... alla fine dell'anno ci portava a laboratorio un barattolo di corone e ponti e altre vecchie protesi d'oro con la preghiera di pulire e dividere il prezioso dal morto. (Lettera 24, Dagospia.com, 30 luglio 2015) • Davigo, capite? L’eroe di chiunque voglia fare giustizia, denunciare i reprobi, i colpevoli, i sospettati, gli indiziati, i gaglioffi. Chi meglio di lui poteva aiutare Storari? Ma forse Storari si era sbagliato. Davigo prese il plico e l’inguattò. Lui dice di averne parlato con Ermini e con Salvi (il primo è il vicepresidente del Csm, il secondo è il Procuratore generale della Cassazione), loro dicono che non è così. (Piero Sansonetti, Riformista.it, 17 luglio 2021).

Voce di origine dialettale (napoletano 'nguattà), come indicato s. v. inguattare in P. D’Achille e Claudio Giovanardi, Vocabolario del romanesco contemporaneo, lettera I, J (Roma, Aracne editrice 2016), diffusasi poi nell’italiano locale parlato a Roma e da lì anche oltre i confini della provincia e della regione.

Già attestato nel 1547, secondo GDLI e GDU. Una attestazione di inguattarsi nel romanzo d’ambientazione romana Una vita violenta (1959) di Pier Paolo Pasolini.