Iperbòreo

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iperboreo


iperbòreo agg. e s. m. [dal lat. Hyperboreus, gr. ῾Υπερβόρεος, parola d’incerta etimologia; la grafia gr. ῾Υπερβόρειος è dovuta a falsa connessione con βόρειος «boreale»]. – Che si trova nell’estremo nord dell’Europa: terre, regioni i.; per estens. (spec. nell’uso poetico), settentrionale: Da l’iperboree nievi ai lidi rubri (Ariosto); sotto a quell’infausta luce [dell’aurora boreale] Rosseggia immensa l’i. terra (Foscolo). Presso gli antichi Greci, si diede il nome di Iperborei a un mitico popolo, localizzato da Erodoto nell’estremo nord o nord-est del mondo abitato, considerato come un popolo privilegiato, caro ad Apollo, che, subito dopo la nascita, si sarebbe recato presso di esso (e sarebbe poi di lì migrato a Delfi). Nella poesia italiana, con riferimento al mito di Apollo: Da gl’i. lidi al pio suolo Ei [Apollo] riede (Carducci); l’inno Degl’i. sacri cigni (Pascoli). In etnologia, si sono designati talvolta complessivamente come iperborei i gruppi umani viventi nelle zone più settentrionali del mondo abitato (per es., gli Eschimesi), e come lingue i. quelle dell’area paleoasiatica.

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