K-pop

Neologismi (2020)

K-pop


(K-Pop, k-pop) s m. inv. Pop coreano, genere musicale che si afferma negli anni Novanta del Novecento nella Corea del Sud e si diffonde dapprima nei Paesi asiatici e poi nel resto del mondo, caratterizzandosi per l’ibridazione di generi e stili diversi (pop, hip-hop, rock, metal, jazz, rhythm and blues, ecc.) e la forte integrazione con il ballo, la coreografia e la scenografia; usato anche come agg. inv. sempre posposto. ♦ Alex è di Milano Milano – come si suol dire nel capoluogo lombardo – essendo nato in città. Il suo cognome è Chen, ha 19 anni e i suoi genitori, trasferitisi in Italia 30 anni fa per lavoro, sono cinesi. Alex ha un primato che lo distingue dai suoi compagni di classe: è il primo artista italiano di K-pop, un genere musicale dall’estetica audio/visual minuziosa quanto il genere new romantic e dal mercato sconfinato quanto il teen pop occidentale al quale, non a caso, sta sottraendo sempre più ascoltatori e fette di mercato, anche nel Bel paese. (Alberto Motta, Wired.it, 26 maggio 2014, Play) • [tit.] Il K-Pop alla sfida della / tradizione militare [testo] In passato, quando il fenomeno del K-Pop (Korean-Pop) non era così globale e globalizzante, il servizio militare veniva visto come una possibilità per “raddrizzare” personalità problematiche. In questo senso, uno dei casi più eclatanti è stato quello di Kim Hyun-joong, leader dei SS501, coinvolto in uno scandalo e accusato di violenza domestica ai danni della compagna. Nel 2015 rispose alla chiamata dell’esercito, decisione che venne interpretata come figlia della volontà di ripulire la propria immagine, dimostrare la propria maturità e rilanciare così la propria carriera. (Alessandro Uras, Treccani.it, 11 marzo 2019, Atlante) • [tit.] Fenomeno K-pop: la musica del futuro viene dalla Corea del / Sud [testo] Il termine non indica, in realtà, tutta la musica pop sudcoreana, anche se le canzoni K-pop spaziano in una varietà di generi. A fare la differenza c’è il concetto di “idol”: di solito l’immagine di un artista K-pop è costruita per creare una relazione personale con i suoi fan devoti. Spesso le case discografiche li assoldano da preadolescenti come apprendisti e li fanno debuttare a tempo pieno solo dopo anni di formazione tra canto, ballo, recitazione, ma anche lingue straniere e gestione dei media. (Marta Corato, Sorrisi.com, 18 aprile 2019, Musica) • Non saranno certo famosi come l’ultima stella k-pop, ma nel giro di due dischi i Jambinai si sono fatti un nome, tanto che a partire dal secondo lavoro (“A Hermitage”) hanno trovato collocazione in casa Bella Union, e nel 2018 sono stati chiamati a suonare, accompagnati da un’orchestra di geomungo, alla cerimonia di chiusura delle olimpiadi invernali, ospitate dalla Corea del Sud. (Michele Corrado, Ondarock.it, 21 novembre 2019, Recensioni). • [tit.] Uno scherzo da / ragazzi: TikTok e / un esercito di fan / del K-pop dietro al / flop di Trump a / Tulsa. (Katia Riccardi, Repubblica.it, 21 giugno 2020, Esteri).

Dall’ingl. K(orean) (‘coreano’) pop (‘genere musicale’).

Già attestato nel quotidiano «La repubblica» del 24 settembre 2012, p. 6, Milano (Simona Spaventa).