Lisciare

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lisciare


v. tr. [der. di liscio1] (io lìscio, ecc.). – 1. a. Rendere liscia, cioè levigata, piana, ben distesa, forbita una superficie, passandovi sopra più volte uno strumento, un panno o altro mezzo adatto, talora anche la mano: l. il marmo; l. il legno con la pialla; l. il velluto; l. la lana, nell’industria tessile, eseguirne la lisciatura; l. il pelo al gatto, anche per carezzarlo; lisciarsi i capelli, ravviarli, pettinarli con cura per farli rimanere lisci o stare aderenti al capo, anche con l’aiuto di un asciugacapelli o di una piastra, e anche di pomate, olî e sim. Nel gioco del tressette, l. una carta, o assol. lisciare, forma region. per il più comune strisciare (anche, calare intenzionalmente carta bassa, che non fa presa); liscio e busso, lo stesso che striscio e busso (v. strisciare), e con uso fig., merid., anche in grafia unita e come s. m., un liscio e busso (o liscebusso), una bastonatura, o una strapazzata (v. liscebusso). b. Nel rifl., di animale che si lecca il pelo per renderlo pulito e aderente al corpo (come fanno soprattutto gatti e cani): Leccando come bestia che si liscia (Dante). Di persona, con uso estens. (e in frasi per lo più scherz. o lievemente iron.), ravviarsi, pettinarsi con cura, trattare il volto con cosmetici, e in genere farsi pulito ed elegante, nel corpo e negli abiti, con attenzione eccessiva (rafforzato, lisciarsi e rilisciarsi). 2. fig. a. Abbellire, rifinire con cura estrema e minuziosa il proprio stile, uno scritto, o anche un disegno, un quadro, una scultura. b. L. una persona, adularla con fine interessato, per averne qualche vantaggio: andava sempre vestito di panno, e si mangiava mezzo paese, e tutti lo lisciavano (Verga). Per questo, e per il precedente uso fig., cfr. leccare, che ha connotazione alquanto più spregiativa. c. L. il pelo a qualcuno, lusingarlo, adularlo (non com.); con altro senso, per antifrasi, bastonarlo: se non smette di provocarmi, un giorno o l’altro gli liscio io il pelo come si merita. 3. Nel gioco del calcio, del tennis, ecc., l. la palla, mancare il colpo, sfiorandola appena o non colpendola affatto. ◆ Part. pass. lisciato, anche come agg., soprattutto in senso estens. e fig.: si presentò tutto lisciato; prosa lisciata, versi lisciati.