Madama

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madama


s. f. [dal fr. madame]. – 1. Titolo di onore o di rispetto rivolto a una signora (anticam. era usato come equivalente di madonna); fu in partic. appellativo di rispetto a signore di alto lignaggio spec. se imparentate con i sovrani regnanti, e m. reale era titolo conferito ad alcune regine (alla corte piemontese, fu attribuito per la prima volta a Cristina figlia di Enrico IV di Francia e di Maria de’ Medici, sposa di Vittorio Amedeo I duca di Savoia). Nell’uso odierno, è per lo più scherz. o iron. (non però in Piemonte, dov’è ancora vocativo di rispetto come altrove signora): le piace fare la m.; non è ancora rientrata madama? In passato, era spesso così chiamata la tenutaria di una casa chiusa. 2. Nelle fiabe, titolo che può precedere il nome di un animale femmina: m. la volpe, m. la mosca, con articolo interposto, secondo un uso francese che viene imitato anche in altri casi (m. la marchesa, m. la presidentessa, ecc.). 3. Nelle colonie italiane in Africa, denominazione gergale, corrente tra i residenti, con cui veniva indicata la donna indigena convivente con un bianco immigrato. 4. Nel gergo della malavita, la polizia: attenzione, arriva la madama!; o anche, un poliziotto: una m. veniva proprio diretta verso di loro (Pasolini). 5. Punto madama: punto di ricamo (detto anche punto Medici o punto Caterina de’ Medici) molto semplice, a due diritti, eseguito di solito con cotone makò su tela rada: si lavora a punto filza una riga di andata, e riempiendo nella riga di ritorno i tratti lasciati vuoti nell’andata. ◆ Dim. madamina; a Torino, nella forma locale madamin, appellativo e vocativo tradizionale della signora giovane in famiglia, cioè in genere della nuora.

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