Marasma

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marasma


(ant., e oggi raro, marasmo) s. m. [dal gr. μαρασμός «consunzione», da cui anche il lat. mod. marasmus; la forma più recente in -a è dovuta all’attrazione di altre voci in -asma, o a un’influenza del fr. marasme] (pl. -i). – 1. Nel linguaggio medico, stato di deperimento grave ma ancora reversibile (a differenza della cachessia), caratterizzato da estrema magrezza: si distingue un m. primario o idiopatico (come il m. senile) da un m. sintomatico, secondario a malattie del ricambio, infettive, nervose e sim. (come il m. da diabete); m. infantile, lo stesso che atrepsia. 2. fig. Stato di grande disordine e decadenza di istituzioni sociali, politiche e sim.: m. politico, sociale, economico; il m. che segue ogni guerra. In partic., nel linguaggio econ., m. degli affari, fase di m., situazione di grave incertezza e confusione e quindi prevalentemente di inattività del mondo economico, e in partic. della borsa, che può essere occasionata da un qualsiasi avvenimento imprevisto; anche, fase di depressione del ciclo economico, che può verificarsi spec. nei paesi a struttura economica debole e poco elastica in cui il superamento della crisi è necessariamente lento e difficile.