Marcare

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marcare


v. tr. [der. di marca1; in alcuni usi, per influsso del fr. marquer] (io marco, tu marchi, ecc.). – 1. a. Bollare, contrassegnare con una marca; imprimere una marca o un marchio su un oggetto: m. l’argenteria, la biancheria, i libri, le pecore; m. i pesi, le misure, contrassegnarli con un marchio dopo il controllo della loro esattezza. b. Piu genericam., lasciare un’impronta: Ci rinveniamo a m. la terra Con questo corpo Che ora troppo ci pesa (Ungaretti); anche fig.: la forza di Cesare marcò dell’impronta di Roma ... la fusione degli elementi liguri, iberi, umbri (Carducci). 2. Non com. Notare, registrare. In partic.: a. Nel linguaggio sport., spec. calcistico, segnare, realizzare: m. un goal (meglio segnare un goal); anche con uso assol.: m. su rigore. b. Nel gioco del biliardo, m. i punti, registrarli, o anche conquistarli, guadagnarli. c. Nel linguaggio tecn., m. i tempi di una lavorazione industriale, controllare, mediante appositi cronometri, i tempi di lavorazione necessarî per una data operazione, allo scopo finale di determinare le tariffe orarie e quindi il costo delle lavorazioni. 3. Nel linguaggio milit., m. visita, chiedere di essere visitato dal medico all’infermeria del corpo; per estens., scherz., darsi malato per sottrarsi a un obbligo qualsiasi. 4. Accentuare, rilevare o comunque operare in modo che sia possibile percepire o individuare immediatamente una cosa, un fatto, una circostanza (quindi anche effettuare una marcatura nei diversi sign. specifici del n. 3 di questo termine): m. le linee di un disegno, m. i contorni; m. la voce, le forme, i colori. 5. Nel linguaggio sport., eseguire azione di marcamento: m. a uomo, a zona; giocatore che ha il compito di m. il centravanti. ◆ Part. pass. marcato, anche come agg. (v. la voce).

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