Metropolitano

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metropolitano


agg. e s. m. [dal lat. tardo metropolitanus]. – 1. agg. a. Che appartiene alla metropoli, cioè alla madrepatria, considerata in rapporto alle colonie o ai territorî d’oltremare: territorio m., quello che costituisce la madrepatria; truppe m., quelle destinate a difendere il territorio della madrepatria, ossia il territorio nazionale (in contrapp., un tempo, alle truppe coloniali). b. Che appartiene a una metropoli, cioè alla città principale di uno stato, o, in genere, a una grande città: ferrovia m., o più comunemente metropolitana s. f. (v.); l’area m., zone m., la vita metropolitana. In relazione al formarsi di estese conurbazioni, che in quanto tali tendono ad attenuare l’importanza dei grandi centri urbani, l’agg. è spesso usato nel linguaggio politico e sociologico (come sinon. di suburbano, periferico e sim.) per connotare territorî di recente urbanizzazione, per lo più indifferenziati e privi di un centro di riferimento, talvolta caratterizzati da degrado edilizio e sociale. Per la leggenda m., nel linguaggio giornalistico, v. leggenda, n. 1 d. 2. agg. Chiesa, diocesi m., la chiesa o la diocesi principale d’una provincia ecclesiastica, presieduta da un metropolita, cioè da un arcivescovo (sinon. quindi di arcivescovile); vescovo, patriarca m., che è a capo di una metropoli (e, come s. m., il m., il metropolita, l’arcivescovo). 3. s. m. Denominazione, ormai in disuso, dei vigili urbani in alcune grandi città, in partic. a Roma.