mèżżo2 s. m. [uso sostantivato dell’agg. prec.]. – 1. Propriam., lo spazio, il fluido o in genere la sostanza che s’interpone fra due oggetti o che un oggetto in movimento deve attraversare per giungere dal punto di partenza al punto d’arrivo: Lo viso mio [= la mia vista] seguiva i suoi sembianti, E seguì fin che ’l mezzo, per lo molto, Li tolse il trapassar del più avanti (Dante), finché cioè lo spazio interposto tra l’occhio e i beati risalenti all’Empireo, essendo molto esteso, gli impedì di seguirli più oltre con lo sguardo. Da questo sign., e insieme da quello di «luogo dove si è totalmente circondati» (cfr. le frasi trovarsi in m. al mare, gettarsi in m. ai nemici, e sim.), si è sviluppata l’accezione della parola – di uso com. anche nel linguaggio scient. – per indicare ciò che circonda tutt’intorno, l’ambiente, occupato o no da materia, in cui avviene un determinato fenomeno, il fluido in cui vivono i corpi, e quindi l’aria, l’acqua, ecc. (cfr. lo sviluppo semantico analogo del fr. milieu): Dolce color d’orïental zaffiro, Che s’accoglieva nel sereno aspetto Del m., puro insino al primo giro (Dante); l’aria è un m. trasparente; vincere la resistenza del m.; la scarica elettrica avviene nel m. interposto fra i due elettrodi; il vuoto è un m. in cui il suono non si propaga e si propaga invece la luce. In partic.: a. In biogeografia, e in partic. in fitogeografia, l’elemento nel quale vive un organismo o un insieme di organismi (è quindi sinon. di ambiente): m. stazionale, il complesso dei fattori chimici, fisici, climatici, biologici, che costituiscono l’ambiente di una determinata stazione; m. geografico, costituito dalla relazione dell’organismo con il resto del mondo. b. In fisiologia, m. interno (fr. milieu intérieur), l’insieme di liquidi attraverso i quali le cellule possono compiere i loro scambî di materiale (per es., sangue e linfa in equilibrio con il liquido intercellulare). c. In fisica, l’ambiente in cui si svolge un fenomeno, costituito sia da m. materiali sia dal vuoto; m. omogeneo, se la sostanza che lo costituisce è ovunque la stessa, così che i parametri che lo caratterizzano abbiano ovunque lo stesso valore (costanti del mezzo). Specificamente si parla di m. elastico, m. elettrico, m. magnetico e simili quando si voglia porre l’accento sul fatto che un determinato mezzo è per sua intrinseca natura atto a essere sede di fenomeni di natura elastica, elettrica, magnetica, ecc.; ulteriori qualificazioni si hanno poi in relazione a determinate proprietà: m. conduttori (di onde elastiche, di correnti elettriche, del calore), isolanti, dispersivi, trasparenti, ecc. 2. Qualsiasi modo, procedimento, aiuto, espediente, di cui ci si valga per raggiungere un fine, o che sia comunque utile o indispensabile a un determinato scopo (anche a questo sign., con cui la parola ha uso larghissimo, si giunge attraverso il concetto che una cosa, o una persona, che si trovi «in mezzo» fra altre due, sia un tramite fra esse, o costituisca la via attraverso la quale una possa giungere all’altra). In molte frasi ha valore generico e astratto: tentare ogni m.; cercare tutti i m.; voglio riuscire, con qualsiasi m.; trovare un m. adatto, il m. più opportuno o sicuro; consigliami tu il m. migliore; il fine giustifica i m. (prov.); m. buoni, cattivi, leciti, illeciti, legali, onesti, sbrigativi, violenti, ecc.; fare ricorso a m. coercitivi; principio del minimo m., principio ispiratore dell’attività economica (ma applicabile anche ad altre scienze), secondo il quale ogni soggetto che agisca razionalmente e tenendo conto soltanto dell’aspetto economico dei problemi dovrebbe tendere a ridurre al minimo il costo o sacrificio necessario a procurargli un dato vantaggio. In altri casi ha valore concreto e indica ogni sostanza, strumento, bene, energia, ecc. che siano necessarî o siano utilizzati per una qualsiasi attività: m. d’indagine, di ricerca, di lavoro; operare con m. insufficienti; mezzi di guerra, o m. bellici, tutto ciò che in un conflitto può esser messo in opera per propria difesa o per recare offesa al nemico (armi, navi, aerei, ecc.); mezzi di contrasto, in radiologia, v. contrasto, n. 4. In economia, m. di pagamento, tutto ciò che può essere usato per pagare un debito, risarcire un danno e sim. (monete, biglietti di banca e di stato, assegni, cambiali, ecc.); mezzo di produzione, ciò che serve a produrre, quindi ogni bene strumentale; al plur., mezzi di produzione, l’insieme dei fattori produttivi impiegati o che si vogliono impiegare; mezzo di scambio, ogni bene economico che, per il fatto di essere facilmente accettato, permetta a chi lo possiede di procurarsi per via di scambio altri beni (è tale, per eccellenza, la moneta). Mezzi di prova, nel linguaggio giur. processuale, i mezzi, ammessi dall’ordinamento, con i quali le parti possono far accertare la sussistenza dei fatti da esse addotti a base delle domande e delle eccezioni. Mezzo espressivo, nel linguaggio della critica e dell’estetica, quello proprio di ciascuna arte, cioè la parola per la poesia e per la letteratura in genere, il colore per la pittura, ecc. Con accezioni più determinate: a. Al plur., denari, averi non in quanto si posseggono ma in quanto siano usati o destinati a uno scopo: mezzi di sussistenza (i denari necessarî per vivere, costituiti dallo stipendio o dal salario, da una rendita, ecc.); anche assol. mezzi, in frasi quali: essere privo di mezzi; i suoi m. sono molto limitati; i miei m. non mi consentono questa spesa, e sim. Nel linguaggio aziendale, i beni o fattori produttivi a disposizione di un’azienda: m. proprî, il capitale netto, cioè, nel patrimonio di un’impresa, l’insieme composto da capitale sociale, riserve, utili non distribuiti; m. liquidi, il denaro esistente in cassa e i titoli di credito convertibili in qualsiasi momento in denaro liquido. b. Nome generico delle varie specie di veicoli adibiti al trasporto di persone o di cose, per le normali necessità o per particolari fini (soprattutto bellici): mezzi di trasporto, di locomozione, di comunicazione (treni, automobili, autobus, carrozze, navi, aeroplani, ecc.; volendo specificare: m. ferroviarî, m. navali, m. aerei, m. motorizzati, ecc.); con questo senso, si usa spesso anche ellitticamente mezzo, senz’altra specificazione: sciopero dei m. pubblici; preferisco lasciare l’auto a casa e scendere in città con un m. (cioè con un autobus); cercare un m. per raggiungere