mi1 pron. pers. [lat. me, accus., mi (= mihi), dativo]. – 1. Forma atona che concorre alla declinazione del pron. pers. io, sia come compl. oggetto (non mi ha visto = non ha visto me), sia come compl. di termine (mi disse = disse a me); è inoltre indispensabile nella coniugazione dei verbi rifl. e intr. pron. per la prima persona sing. (mi vesto, mi pentii, mi sono scordato, ecc.). Per ciò che riguarda la collocazione sintattica, la particella mi può essere proclitica al verbo (come negli esempî ora citati), o posposta come enclitica a ecco (eccomi) e ai verbi di modo infinito (che viene troncato: parlarmi), participio (vistomi), gerundio (sentendomi), imperativo (raccontami); è ritenuta più corretta, invece, la posizione proclitica nell’imperativo negativo (non mi disturbare). Nella lingua ant., poet. o letter., si trova anteposto qualche volta all’imperativo anche nella forma positiva (per es., in Dante: «Maestro mio», diss’io, «or mi dì anche»), mentre non è rara la posizione enclitica con le forme finite del verbo (dissemi, veggomi, ecc.); in questo secondo caso, se la sillaba finale del verbo è -no o -ne, subisce il