Ministrabile

Neologismi (2020)

ministrabile


agg. Nel linguaggio giornalistico, detto di esponente politico che potrebbe essere scelto come ministro. ♦ Non si trattava, allora, di respingere sospetti personali, che nessuno allora aveva insinuato, ma di stabilire se un uomo politico di primaria statura [Carlo Donat-Cattin della Democrazia Cristiana], ispiratore di autorevoli canali di informazione e in grado di controllare ingenti interessi economici, se un ex ministro sempre ministrabile, con vie d’accesso istituzionali e personali ai più gelosi segreti di Stato e dipartito, non avrebbe prestato il fianco al sospetto – non infamante, ma reale e attuale – di condizionamento sentimentale, di coinvolgimento affettivo, di qualche umana debolezza, di qualche comprensibile indulgenza, di qualche vaga invocazione alla clemenza. (Luigi Firpo, Stampa, 2 giugno 1980, p. 2) • Quel che può ricavare Prodi da questo compromesso, è intuitivo: se fra qualche mese i conti saranno di nuovo in difficoltà non sarà per responsabilità sua. Ma anche per Dini può essere un buon affare chiudere con un'operazione da 12 mila miliardi uno sforamento che in molti e autorevoli (la Banca d'Italia, ma anche lo stesso ministrabile Vincenzo Visco) calcolano ben più ampio: 15, 20 e perfino 25 mila miliardi. (Michele Smargiassi, Repubblica, 15 maggio 1996, p. 3) • La giovane Carme Chacón, una barcellonese di poco più di 30 anni, intelligente e grintosa, potrebbe essere ministro portavoce o assumere responsabilità in un altro dicastero. La sua presenza nel governo [di José Luis Rodríguez Zapatero, in Spagna] viene data come probabile. Altra «ministrabile» è Carmen Calvo, prossima, si dice, ministro della Cultura. (Mino Vignolo, Corriere della sera, 27 marzo 2004, p. 15, Esteri) • Governativa con convinzione la Confindustria, ma col governo in carica. Ben rappresentato nella mattinata dell’assemblea all’auditorium romano, con Paolo Gentiloni a prendersi, col suo mezzo sorriso, un tributo di lunghissimi applausi imprenditoriali. Tanti ministri uscenti, pochi ministrabili entranti. (Giuseppe De Filippi, Foglio.it, 24 maggio 2018, Economia).

Derivato dal v. tr. ministrare con l’aggiunta del suffisso -abile.